Milano. Estorsioni, droga e prostituzione: smantellata gang cinese

Associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, alla prostituzione e allo spaccio di droga: questa la pesante accusa nei confronti di una banda composta da giovani cittadini cinesi, smantellata nella chinatown milanese dai carabinieri che hanno arrestato sei asiatici tra i 19 e i 25 anni, tra cui una donna, e ne ricercano altri due, attualmente irreperibili.

Un’accusa ulteriormente aggravata da quella per due tentati omicidi commessi nell’agosto e nell’ottobre 2009, nei confronti di altrettanti loro connazionali, aggrediti per essersi ribellati alle richieste di denaro. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori della seconda sezione del nucleo investigativo e dai loro colleghi della stazione porta sempione, gli otto, “guidati” dal 22enne Cheng Wei Liao, avevano preso in mano le redini del gruppo dopo che i carabinieri avevano decapitato, con 17 arresti, i vertici dell’organizzazione nel settembre scorso. Sotto la minaccia di vistose armi bianche (katane, mannaie e grossi coltelli) i giovani cinesi, tutti nati in cina e venuti regolarmente in italia, prendevano di mira i ristoratori “più deboli” della zona di via sarpi o persino dei gestori di una bisca clandestina, e li taglieggiavano.

Chi non pagava veniva rapinato o aggredito, oppure gli veniva distrutto il locale. “Tra le richieste poteva esserci anche quella di consegnare il denaro destinato al sostentamento dei sodali del gruppo già detenuti” spiega antonino bolognani, comandante del nucleo investigativo milanese, sottolineando la “metodologia tipica della criminalità organizzata che caratterizzava l’attività del gruppo”.

Ma la gang si occupava anche di recupero “crediti”, di spacciare cocaina e ketamina nei locali e nei bar karaoke affittati dai loro giovani connazionali per feste private, e dello sfruttamento della prostituzione di ragazze asiatiche che si vendevano in appartamenti di via mac mahon.

Si tratta di un fenomeno particolarmente allarmante e che in passato ha generato ulteriori episodi violenti per lo scontro tra le diverse bande criminali” afferma lorenzo falferi, comandante del reparto operativo, che però evidenzia “la collaborazione che abbiamo ricevuto da molte delle vittime e che segna una svolta epocale nelle indagini su una comunità tradizionalmente molto chiusa, iniziata già nel settembre 2009”.

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