Milano, l’Expo è fra tre anni ma il cantiere ancora non c’è

Roberto Formigoni (Foto LaPresse)

MILANO – Cinquanta grattacieli di uffici, sette scali ferroviari e cinque caserme: dovrebbero essere costruiti entro il 1° maggio del 2015, secondo i piani di Milano per l’Expo di quell’anno. Impresa ardua, come sottolinea il Sole 24 Ore. Per realizzarla gli operai dovrebbero edificare 16.854 metri cubi al giorno (festivi compresi), per arrivare, fra 1.068 giorni, a quei 18 milioni di metri cubi di palazzi in una zona in cui oggi non c’è nulla, se non sterpaglie e campi Rom.

Gli operai dovrebbero, tra l’altro, lavorare sotto l’occhio della magistratura. I magistrati milanesi, infatti, avrebbero individuato proprio nella gara d’appalto per quella zona edificabile un “cartello” di imprese “mirato ad influenzare le gare d’appalto relative a Expo 2015”.

La gara nel mirino dei magistrati (la prima e unica assegnata per l’Esposizione universale) venne aggiudicata nell’ottobre del 2011, e riguarda “l’affidamento dei lavori inerenti alla rimozione di materiale ne sito di Expo 2015”.

Nonostante il nulla di fatto ad oggi, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si mostra tranquillo: “L’impegno come Regione è di accelerare al massimo con i tempi e rispettare i programmi stabiliti. Se non rispettassimo i tempi dell’Expo, la figuraccia sarebbe mondiale”.

 

 

 

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