ROMA – Cimitero Maggiore a Milano, quartiere Musocco, Campo 47.
Decine di croci per decine di uomini e donne morti per coronavirus.
Non sono tombe anonime, è l’ultima residenza delle salme non reclamate dalle famiglie.
Una fossa comune, come in guerra, come a New York.
Famiglie lontane impossibilitate a spostarsi non hanno potuto reclamare il corpo dei propri cari per offrirgli degno saluto e decente sistemazione.
Persone sole, senza famiglia, senza nessuno.
Confuse tra le centinaia di vittime quotidiane del virus: solo ieri 203 decessi a Milano, uno schiaffo alle speranze di fine contagio della maledetta curva finalmente discendente.
Qui al campo 87 un prato verde allargherà i confini del cimitero. Tante croci bianche, tutte uguali.
Nessun monumento funebre.
Ma non sarà una fossa comune, il Comune ha anticipato i soldi per le spese di prima sepoltura.
Chiunque potrà reclamare i suoi defunti temporaneamente dimenticati.
Non come a Hartl Island a New York.
Finito il lockdown potranno essere trasferiti nelle città di origine per una nuova, si spera definitiva, tumulazione.
Per l’eventuale cremazione. (fonte Tgcome24)