Milano: frenate brusche in metropolitana, ora indagano i pm. Colpa del 5G?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2019 - 18:10| Aggiornato il 21 Dicembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Milano, Ansa

La metro di Milano (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Sul problema delle brusche frenate nella metropolitana di Milano ora indaga la magistratura. 

L’ipotesi al vaglio della procura è che sia l’utilizzo della frequenza del 5G, destinata ai trasporti ma aperta ai privati, a creare dei problemi di interferenza.

Atm, l’azienda dei trasporti di Milano, si è impegnata in un incontro col procuratore aggiunto Tiziana Siciliano a risolvere “entro ottobre prossimo” il problema delle frenate brusche sui vagoni della metropolitana che si è ripresentato più volte negli ultimi mesi, provocando decine di contusi sui convogli. 

Per l’autunno prossimo sarà installato il nuovo software che regola il sistema frenante. Nel frattempo, il magistrato, titolare dell’inchiesta che ipotizza il reato di lesioni colpose a carico di ignoti, ha invitato i passeggeri alla massima attenzione: “Un occhio al cellulare e una mano sul sostegno in più e poi bisogna lasciare i posti a sedere ad anziani, bambini e donne incinte, insomma quelle regole che ci hanno insegnato alle elementari”.

Nel vertice è stato definito anche un cronoprogramma per risolvere un problema legato al software: la prima tappa è sostituire i treni attuali con modelli più vecchi con un meccanismo di frenata più ‘morbida’, poi, a partire da marzo, si dovrebbe intervenire sul software sviluppato dalla società Alstom, infine la questione dovrebbe trovare una soluzione definitiva entro ottobre 2020.

Intanto, Atm sta progettando anche una cartellonistica che avverta chi viaggia dei potenziali rischi e potrebbe prendere in considerazione anche la possibilità che personale dell’azienda vigili sull’osservanza delle regole di prudenza da parte dei passeggeri. L’incontro di oggi, ha chiarito Siciliano, è stato organizzato dopo l’arrivo degli esiti della consulenza disposta dalla Procura per un confronto con Comune e Atm. “La priorità – sono le parole del procuratore – è prevenire gli infortuni, poi viene l’inchiesta”.

Fonte: Agi.