Milano, cani riempiti di cocaina e poi sventrati: 75 arresti nelle gang Latinos

MILANO – Cani di grossa taglia imbottiti di cocaina, venivano letteralmente aperti in sommarie operazioni chirurgiche per inserire gli ovuli di coca nella pancia. E poi, una volta fatto il viaggio dal Sudamerica all’Italia, venivano uccisi e sventrati per recuperare la droga. E’ il metodo utilizzato, e ora scoperto dalla polizia che ha arrestato 75 persone, dalle gang di latinos sgominate con l’operazione di martedì mattina della Polizia di Stato di Milano. Un metodo per altro non nuovo, la polizia a febbraio scoprì un caso analogo durante un controllo sulla gang milanese dei Latin King e arrestò Larry Barisante.

Le indagini hanno accertato che gli animali venivano sottoposti a operazioni chirurgiche prima di partire, riempiendo di ovuli il loro intestino. Poi, una volta recuperati, venivano uccisi e squartati. Almeno una cinquantina i casi stimati dalle intercettazioni. Arrestate 75 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona, il patrimonio, traffico di droga e detenzione d’armi. Perquisizioni a Milano e provincia, nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Piacenza, Novara, Varese, e a Roma.

L’indagine, che vede coinvolti numerosi gruppi di giovani di origine sudamericana riconducibili al fenomeno delle cosidette pandillas, le violente gang di latinos che da qualche anno sono un fenomeno sempre più preoccupante anche in Italia, ha portato all’emissione di provvedimenti restrittivi per 54 maggiorenni e 18 minorenni, e alla denuncia in stato di libertà di altri 112 tra ragazzi e ragazze, rispettivamente 98 maggiorenni e 14 minori. L’operazione è coordinata dalle Procure della Repubblica presso il Tribunale ordinario e per i Minorenni di Milano. Per la prima volta è stata dimostrata l’esistenza del vincolo associativo tra le ‘pandillas’, che non si limitavano a reati comuni ma erano direttamente in contatto con emissari dei cartelli sudamericani per approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina.

Gli animali utilizzati erano San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador. Una volta arrivati a destinazione il cane veniva aperto e dalle sue viscere venivano estratti circa Kg 1,250 di cocaina purissima. La droga prima di essere collocata nel ventre dei cani veniva avvolta in un cellophane, poi nella carta carbone (per essere impenetrabile ai raggi X) dopodiché ancora nel cellophane e dopo avvolta da uno scotch di vinile nero (ancor più resistente ai raggi X). Si stima che con questa sistema siano stati fatti 48 viaggi. Un solo cane si sarebbe fortuitamente salvato.

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