La maga Ester a processo: “Ho prestato i soldi a Crespi perché gli volevo bene”

Luigi Crespi

“Ho dato i soldi a Crespi, perché gli volevo bene, non gli ho chiesto a cosa gli servissero e ho firmato tutte le scritture, in buona fede”. Così la ‘maga’ Ester Barbaglia si è difesa davanti ai giudici della seconda sezione penale di Milano, dall’accusa di aver prestato denaro a tassi da usura a Luigi Crespi, ex sondaggista del premier Silvio Berlusconi e ‘inventore’ del famoso ‘contratto con gli italiani’.

Stando alle indagini del pm di Milano Laura Pedio, la ‘maga’ Barbaglia gli avrebbe prestato 200 mila euro, nei primi mesi del 2005, dopo il fallimento di Hdc, la società del sondaggista (per il crac Crespi è imputato, assieme ad altri, a Milano), chiedendogli poi 325 mila euro. A quel punto, era scattata la denuncia di Crespi.

“Non è vero niente, io non gli ho chiesto una lira, lo giuro, io gli volevo bene”, ha detto la “ex sensitiva”, così si è definita, rispondendo al pm che le contestava due assegni presi in garanzia dopo il prestito. “Quando uno ha bisogno di denaro, io non gli chiedo nulla – ha proseguito la ‘maga’ – ‘non ti preoccupare’ gli ho detto. Certo sapevo che in quel periodo lui era in bancarotta, come lo sapevano tutti”.

Al pm che le chiedeva come facesse ad avere a disposizione quella somma da dare in prestito, Barbaglia ha risposto: “Ero ricca di famiglia, avevo accumulato denaro svendendo centinaia di quadri, prima che mi sequestrassero tutto il patrimonio, come hanno fatto i pm di Milano, con l’accusa, addirittura, di ‘ndrangheta”. La cosa, ha aggiunto rivolta ai giudici, “che voglio sapere, è perchè quelle scritture relative al prestito le ho firmate solo io e non Crespi”. Il processo è stato rinviato al prossimo 19 ottobre, quando verranno sentiti altri testi e potrebbe arrivare la sentenza.

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