MILANO – Ha gridato Allah Akbar e armato di un paio di forbici ha ferito un militare in stazione centrale a Milano. Mahamad Fathe, 23 anni e yemenita, sperava di morire dopo l’aggressione e interrogato in caserma ha dichiarato: “Volevo raggiungere il paradiso di Allah”.
Lo yemenita dopo l’aggressione è stato arrestato la mattina del 17 settembre con l’accusa di attentato per finalità terroristiche o eversione, tentato omicidio e violenza. Fathe ha ferito alla gola e alla schiena il militare ed è stato interrogato dal pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo di Milano, nell’ambito dell’inchiesta condotta dai carabinieri.
Come riferito dall’ANSA, il giovane ha dichiarato durante l’interrogatorio: “Speravo di morire dopo l’aggressione. “Volevo raggiungere il paradiso di Allah”. Agli investigatori e agli inquirenti, che seguono l’indagine, l’aggressione appare come una “azione solitaria”.
L’uomo, a cui è stato contestato anche l’attentato con finalità terroristiche per aver gridato ‘Allah akbar’ quando è stato bloccato, al momento non sembra avere legami con cellule terroristiche, anche se gli accertamenti sul punto vanno avanti.
La richiesta di convalida dell’arresto e di custodia cautelare in carcere per le accuse principali di attentato con finalità terroristiche e tentato omicidio (uno dei fendenti è arrivato vicino alla giugulare del militare) sarà inoltrata probabilmente domani all’ufficio gip e poi il giudice fisserà la data dell’interrogatorio. (Fonte ANSA).