Milano, minacce degli antagonisti: salta la rassegna su Israele

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 19:58 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 6 GIU – Il piu' bellicoso e' la minaccia di ''dar fuoco alla citta'''. I piu' ''teneri'' parlano della necessita' di raccontare ''il vero volto di Israele, gli eccidi e le occupazioni''. Commenti tanti e manifestazioni altrettante ma anche minacce quelle che corrono in queste ore sul web sui siti antagonisti e suscitate da ''Unexepected Israel'', la mega esposizione celebrativa delle realizzazioni tecniche e culturali in programma a Milano dal prossimo 13 giugno. Un evento in piena regola che dovrebbe essere tenuto a battesimo da Silvio Berlusconi e Benjamin Netanyahu. Location programmata e' fino ad oggi quella di Piazza Duomo. Ma il questore di Milano, Alessandro Marangoni, e' in contatto con il Viminale per trovare un sito alternativo anche in virtu' della mobilitazione degli antagonisti. Quel che appare certo e' che Piazza Duomo e' stata cancellata: secondo notizie non ufficiali, la nuova location sara' molto probabilmente l'area del Castello Sforzesco, non un luogo chiuso, non ''blindato'', accessibile a tutti coloro che vorranno partecipare, ma molto piu' semplice da ''gestire'' sotto il profilo dell'ordine pubblico in caso di intemperanze.

La decisione ufficiale di spostare la manifestazione al Castello Sforzesco sara' ufficializzata forse gia' domani e scaturisce da una valutazione che in queste ore stanno facendo le forze dell'Ordine e in particolare la Questura di Milano, anche alla luce della mobilitazione che interessa i siti antagonisti dove si leggono dure prese di posizione contro lo svolgimento della esposizione. L'evento prevede la realizzazione di un padiglione di 900 mq e momenti culturali come tra gli altri un concerto di Noa, una mostra a Palazzo Reale o a Palazzo Litta, un'installazione di una Torre tra piazza Duomo e piazza Castello, una serie di incontri con i principali scrittori israeliani, una mostra di design e 4 eventi realizzati con la Camera di commercio.

L'allarme sulla vicenda e' stato lanciato da una corrispondenza da Milano del quotidiano Yediot Ahronot: il corrispondente sostiene che la faccenda ''potrebbe mettere in imbarazzo il sindaco eletto del capoluogo lombardo, Giuliano Pisapia, atteso fra i relatori di uno dei forum organizzati in occasione della rassegna''. ''So che stanno decidendo a Roma cosa fare rispetto all'ipotesi di trasferimento in un altro luogo – ha detto il sindaco Pisapia – Credo che su questo il ministro degli Interni, le forze dell'ordine e il questore sono i piu' adatti per ogni decisione sulla base della situazione. Quello che posso dire e' che da parte mia ho sempre creduto in due popoli e due Stati e questo continua ad essere il mio impegno per il futuro''.

''Non mi risulta, sarebbe un grave vulnus perche' questa e' un iniziativa istituzionale decisa da tempo – ha detto dal canto suo il governatore della Lombardia Roberto Formigoni – Il popolo di Israele e il paese di Israele ha tutto il diritto di poter svolgere in pace, in tranquillita', una manifestazione in cui far conoscere ai cittadini lombardi, alle imprese lombarde le positivita' di quanto possa comportare i destini d'Israele o incrementare i rapporti tra Italia e Israele''. ''Quello che mi preoccupa di piu' non e' soltanto il boicottaggio, quanto le pesanti minacce – dice il presidente della Comunita' ebraica di Milano Roberto Jarach – Abbiamo in mente quello che successe a Torino quando Israele era ospite di onore alla Fiera internazionale del libro e non aveva senso. E' triste e incredibile che una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto cio' che rappresenta Israele''.

Intanto gli antagonisti annunciano un robusto calendario di manifestazioni che dovrebbe culminare in un corteo il 18 giugno prossimo: si comincia domani con un presidio davanti alla sede della Regione Lombardia.