Minacce, insulti e pedinamenti: l’incubo della madre di Oleg, il ‘pugile killer’ di Milano

Oleg Fedchenko

La sua “colpa” è quella di aver dato alla luce Oleg Fedchenko, il pugile dilettante che lo scorso 6 agosto ha massacrato di botte una donna filippina di 41 anni. Da quel giorno, sua madre Larisa vive con un doppio incubo: da un lato c’è il figlio omicida, dall’altro le minacce, continue, con cui si trova costretta a convivere.

E’ iniziato tutto qualche giorno dopo l’omicidio: prima le scritte sotto casa, cancellate dalla polizia, poi i vetri infranti a sassate. Infine, come se non bastasse, sono arrivati i pedinamenti. Negli ultimi giorni , denunciano alla polizia i legali Francesca Maria Rosa Santini e Paola Boccardi,  la donna, 49 anni, è stata pedinata in strada da alcuni uomini “due o tre persone, con tratti somatici asiatici, probabilmente filippini”.

“Mi seguono in strada, dall’albergo nel quale ora vivo fino al posto di lavoro. Mattina e sera” racconta la mamma di Oleg.

Secondo gli avvocati della donna: “E’ inquietante che ci siano persone che ora cercano di scaricare sulla madre di Oleg la rabbia per quanto accaduto. La comunità filippina è stata esemplare, ma evidentemente c’è chi per fanatismo cerca la vendetta. La signora ora vive reclusa, ha paura”.

“E’ stata lei a dare l’allarme alla polizia, lei si è resa conto che suo figlio poteva essere violento – proseguono i legali – Ha fatto di tutto per evitare questa tragedia. Purtroppo le belle parole di questi giorni, gli inviti alla riflessione non sono serviti e non bastano. La realtà è molto diversa, c’è chi sta seminando odio. Questa storia adesso non faccia altre vittime”.

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