MILANO – Una ventina di militanti del movimento No Tav, legati al centro sociale ‘Il cantiere’, hanno fatto irruzione a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano per protestare contro la visita prevista oggi del procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. Il gruppo ha cosi’ prima esposto nel cortile interno del municipio uno striscione contro l’Anpi, promotore dell’incontro, per poi occupare il salone nobile dell’edificio, la Sala Alessi.
Nella sala sono subito arrivati sia gli agenti della questura sia un gruppo di consiglieri comunali e rappresentanti di Palazzo Marino per tentare una mediazione: il direttore generale Davide Corritore, il responsabile dei rapporti istituzionali Gianni Confalonieri, il presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo e alcuni consiglieri (Mirko Mazzali e Luca Gibillini di Sel, Andrea Fanzago del Pd e Alessandro Morelli della Lega Nord).
Nel cortile interno sono invece rimasti altri dieci attivisti con bandiere No Tav e lo striscione: ‘Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi. Da che parte fischia il vento’.
”Con Palazzo Marino occupato il sindaco Pisapia raccoglie quello che ha seminato, amoreggiando con no global e centri sociali”. Lo afferma il capogruppo leghista in Consiglio comunale di Milano Matteo Salvini chiedendo di rispondere con gli ”sgomberi” all’occupazione da parte di alcuni militanti No Tav, della Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune.
”L’irruzione da parte dei No Tav nella sala Alessi del Comune di Milano, in cui alle 18 e’ in programma un incontro con il procuratore Caselli, con la relativa minaccia di impedirne lo svolgimento, e’ un atto squadrista”. Lo dice il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano. ”Il movimento No Tav – aggiunge – si conferma purtroppo animato da pulsioni che niente hanno a che fare con l’espressione democratica del dissenso ma punta piuttosto a colpire le persone in quanto simboli. Per noi il giudice Caselli e’ un simbolo dello Stato di diritto, paladino della lotta alla mafia e al terrorismo. Questo genere di azioni sono del tutto incompatibili con uno Stato di diritto e crediamo fortemente che essi rischino si esasperare una situazione di tensione generale gia’ altissima e pericolosa”.
”Non c’erano state avvisaglie”. Lo ha detto il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo, dopo l’irruzione dei militanti No Tav a Palazzo Marino e l’occupazione di Sala Alessi, dove alle 18 dovrebbe svolgersi un incontro con il procuratore di Torino Caselli. A febbraio due eventi con Caselli a Milano (alla Libreria Feltrinelli di piazza Duomo e a Cormano, nell’hinterland) erano stati annullati per i timori di contestazioni da parte dei No Tav per gli arresti del 26 gennaio per i disordini della scorsa estate in Val di Susa.
Oggi alle 14,15 gli attivisti sono riusciti ad entrare a Palazzo Marino ‘forzando’ con facilita’ lo sbarramento tentato dai due vigili urbani che stanno di servizio all’ingresso di Piazza Della Scala. Uno dei due e’ rimasto leggermente contuso ad una mano. I dieci che hanno raggiunto Sala Alessi continuano la loro occupazione, mentre quelli rimasti in cortile urlano con un megafono i motivi della protesta. Il procuratore capo di Torino ha in programma, sempre oggi, un altro incontro pubblico a Cormano alle 21 per la presentazione del suo libro ‘Assalto alla giustizia’.
”Il convegno di oggi con Caselli si terra”’: e’ la ferma posizione del presidente del Consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo, che sta cercando di mediare per convincere i militanti No Tav a lasciare la Sala Alessi del Comune, occupata dal primo pomeriggio per protestare proprio contro l’incontro con il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. Una decisione comunicata anche agli attivisti che hanno fatto irruzione a Palazzo Marino.
”Ho esposto loro la posizione ferma del Comune – ha detto Rizzo – e cioe’ che il convegno di oggi si terra’. Caselli e’ un uomo a cui l’Italia deve essere riconoscente e che non deve contestare ”. Rizzo, che ha definito la protesta dei militanti No Tav ”legittima” perche’ ”tutti sono liberi di parlare” ha offerto al gruppo la possibilita’ di prendere la parola al convegno o di partecipare successivamente a un nuovo eventuale incontro dedicato alla linea Tav. Ma entrambe le soluzioni sono state rifiutate. ”Speriamo che se ne vadano pacificamente – ha quindi concluso il presidente del Consiglio comunale – e che nessuno si faccia male”.
Dopo circa due ore dall’irruzione a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, di un gruppo di militanti no Tav, le forze dell’ordine hanno sgomberato gli occupanti, trascinando di peso a uno a uno i ragazzi. Gli agenti hanno prima liberato il salone, occupato da una decina di no Tav, per quindi procedere con gli altri 10 che protestavano nel cortile.