Milano: Prosperini tenta il suicidio, ricoverato in ospedale

Pier Gianni Prosperini

Pier Gianni Prosperini, l’ex assessore regionale lombardo agli arresti domiciliari per una vicenda di tangenti, ha tentato il suicidio nella propria abitazione milanese in corso Garibaldi, stamattina intorno alle 8, ferendosi ai polsi e alle gambe con un tagliacarte.

La moglie se ne è accorta e ha chiesto l’intervento del 118: l’esponente del Pdl è stato trasportato in codice verde all’ospedale San Paolo e non è in pericolo di vita.

Secondo quanto riferito dalla polizia, intervenuta dopo essere stata allertata dal 118, l’ex assessore regionale stava scrivendo delle lettere indirizzate alla figlia e alla moglie il cui contenuto non è ancora noto. Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi di un gesto dimostrativo.

“Ti chiedo scusa ma considera il suicidio come un fatto da non condannare moralmente”. Sarebbero queste le parole contenute nella lettera indirizzata alla figlia da Pier Gianni Prosperini. Con le lettere, ora acquisite dalla polizia, Prosperini ha motivato il suo gesto autolesionistico. Nei testi Prosperini avrebbe spiegato la sua intenzione di togliersi la vita, scusandosi con i familiari, perché travolto dal peso delle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto.

Tre mesi fa lo avevano arrestato in diretta tv. Pier Gianni Prosperini partecipava a un programma televisivo proprio per ribadire con sdegno e decisione la sua innocenza. Poi ha patteggiato una pena a tre anni con arresti domiciliari con un risarcimento di quattrocentomila euro. L’accusa per l’ex assessore allo sport della Regione Lombardia, con un passato in Alleanza nazionale e un presente nel Pdl, era pesante: corruzione, turbativa d’asta e truffa.

«Adesso torno a casa, mi rimpannuccio, e credo che l’esperienza politica sia terminata, faremo altro, abbiamo molte altre prospettive», aveva detto all’uscita dal carcere. «Francamente con la politica non sei in mano tua e allora può succedere di tutto», aveva aggunto. In carcere era rimasto dallo scorso dicembre per corruzione, turbativa d’asta e truffa in relazione a un presunto giro di tangenti legate alla promozione televisiva del turismo lombardo.

In carcere, Prosperini aveva detto di essere stato trattato bene. «Devo dire che se si parla di umanità, di gentilezza, di capacità di capire, questo è un posto dove tanto il direttore, dottor Canna, quanto le guardie si sono comportate senza fare preferenze, correttamente – aveva detto -. È una esperienza che forma, magari un po’ meno lunga, bastava una settimana». Il gip di Milano Andrea Ghinetti aveva concesso gli arresti domiciliari a Prosperini, accogliendo la richiesta di domiciliari avanzata dal legale Ettore Traini.

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