Milano, Roma, Napoli, Genova: un nervoso weekend di clausura. Da lunedì mezza scuola

Milano, Roma, Napoli, Genova: arriva un nervoso weekend di clausura. Coprifuoco da mezzanotte o dalle 23 fino alle cinque o sei del mattino.

Cioè state a casa in forma di Ordinanza delle Regioni. Weekend di clausura E da lunedì della scuola aperta resta solo metà: elementari e medie in classe, il resto da casa, didattica a distanza.

MILANO LA CITTA’ CON PIU’ CONTATTI E QUINDI CONTAGI

Milano è la città, anzi la metropoli al centro di un tessuto di attività sociali tali da renderla la rete di contatti sociali la più fitta. E quindi a Milano maggiori sono le possibilità di contagi. Milano ieri a quattromila e passa contagi, Milano ieri con decine di contagi nell’ospedale Sacco. Milano che vietarle la notte probabilmente non basterà, Milano che vietarle di più si deve, si deve già. Ma non si può.

ROMA, L’UNTORE DI MASSA SI CHIAMA TRASPORTO PUBBLICO

Roma sta messa un po’ meno peggio di Milano quanto a percentuale contagi. Ma Roma può essere salvata, qui e oggi, solo dal non…lavoro. Solo il lavoro da casa. Perché bus e metro e tutto il trasporto pubblico non è mai riuscito ad essere sostanzialmente diverso da quando pandemia non c’era. I vertici di Atac, l’azienda comunale dei trasporti, ancora ieri hanno pubblicamente detto che l’affollamento sui bus e nei vagoni non è realtà ma “percezione”. L’inaffidabilità di bus, tram e metro è pari alla stolidità, anzi sfrontatezza di chi nega la realtà.

Roma che piange lacrime vere nella sua parte bottegaia, quella dei bar, pub, ristoranti, pizzerie. Lacrime vere e dolore reale. Ma devono chiedere, esigere ristori, soldi pubblici, aiuti. E finirla con la litania del “colpo di grazia e nessuno ci aiuta” formulato come viatico per ottenere che non ci siano chiusure e limitazioni. Roma delle botteghe e dei locali deve smetterla di opporsi alla realtà e deve esigere di essere risarcita dalla realtà che la colpisce più duramente e direttamente.

GENOVA, IL MAGGIOR TASSO CONTAGIATI TAMPONI

Genova è la città con il maggior tasso di contagiati per tamponi effettuati. Ma Toti presidente della Liguria appartiene al partito del chiudere il meno possibile e comunque aspettare a chiudere e comunque la chiusura impopolare se la accolli qualcun altro. E’ la linea Salvini, e, a guarda bene, anche la recente linea Conte. Conte che va in Parlamento a illustrare un Dpcm che ha tre giorni di vita ma è già vecchissimo e logoro rispetto alla realtà, un Dcpm nato nano e canuto perché figlio dell’esitazione e della paura ad agire. 

Quindi Liguria non fa come Lombardia, Campania, Lazio. Liguria la notte resta aperta questo weekend. E per Genova però si prepara la zona rossa, una cintura sanitaria intorno alla città per limitare al massimo entrate e uscite.

NAPOLI, LA MAGGIOR DENSITA’ DI POPOLAZIONE

Napoli, la città con la maggior densità di popolazione, Napoli una conurbazione urbana dove contagio se parte e acquista velocità non lo tieni, non lo raggiungi, scappa via. Napoli con un sindaco populista che boicotta il governatore decisionista. Napoli che non ha la più solida rete sanitaria. 

WEEKEND DI CLAUSURA. NO, LA NOTTE NO

Frequentemente si ascolta l’osservazione/obiezione: perché chiudere la notte, forse coronavirus colpisce solo di notte? Sembra osservazione acuta, puntuale. Sembra, invece fa parte del vasto campionario di cavillosità, di buona disposizione alla cavillosità. Cavillosità la cui fonte e ragione reale è l’opporsi, opporsi per definizione e a prescindere. No, coronavirus non agisce solo di notte, colpisce ovviamente anche di giorno. Ma è a sera e di notte che si svolgono le attività ricreative, quelle non essenziali. Le uniche che possono, anzi debbono, essere compresse, limitate, se del caso spente.

Come l’obiezione del giocatore di calcetto: non mi devo ammassare in campo e posso invece ammassarmi in bus? Il calcetto non è essenziale alla sopravvivenza della comunità quanto il bus. Questa è la differenza. Che sarebbe ovvia e lampante per chiunque voglia onestamente capire.

WEEKEND DI CLAUSURA: ATTIVITA’ RICREATIVE, TEMPO LIBERO IN GRUPPO NO

I medici lo dicono ogni giorno chiaramente: attività ricreative, attività del tempo libero da praticare in gruppo, da svolgere insieme no, proprio no. E’ dura, tosta. Ma non difficile da capire o non chiaro. E per essere sinceri, onesti, realistici, responsabili e politicamente responsabili Angela Merkel ha concentrato il tutto nella frase più breve e più semplice: “Stare a casa”. Un premier , ad avercelo, parla chiaro e diretto. Non fa conclavi, vertici, ascolti del territorio e delle istituzioni per poi dire che insomma, pare, abbiamo fatto, vedremo…

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