Milano. Sgombero della Torre Galfa: festa in strada dopo tensioni e presidio

Torre Galfa a Milano

MILANO – Le forze dell’ordine hanno sgomberato, la mattina del 15 maggio, la Torre Galfa, l’edificio di oltre cento metri d’altezza nel centro di Milano occupato da una decina di giorni da un collettivo che ha voluto attirare l’attenzione sulla mancanza di spazi sociali e visitata anche da Dario Fo e da artisti famosi. Gli occupanti hanno risposto allo sgombero organizzando un presidio, che in poco tempo si è trasformato in una festa di strada.

Carabinieri e polizia sono giunti alla Torre Galfa in forze, intorno alle 6,30 del mattino, proprio come deterrente per eventuali azioni successive di protesta. Lo sgombero, secondo quanto riferito dai presenti, e’ avvenuto nella massima tranquillita’. Una ventina i giovani che erano a quell’ora negli spazi del Collettivo Macao, che non hanno opposto alcuna resistenza.

Il gruppo di ragazzi sgomberati si è radunato davanti alla Torre Galfa ed è diventato una grande adunanza con circa un migliaio di persone, che ha bloccato tutta la strada davanti alla struttura.

Oltre ai manifestanti e ai loro sostenitori si sono radunati in via Galvani centinaia di giovani e meno giovani che solidarizzano con ”l’esperimento socioculturale” che si era tentato all’interno della Torre Galfa. Tra i presenti c’erano anche il premio Nobel Dario Fo e qualche politico passato a incontrare i manifestanti in presidio. Il presidio si è poi lentamente trasformato in una sorta di festa di strada.

Il presidio occupa tutta la strada antistante la torre, un’area di servizio, e blocca di fatto la circolazione in arrivo dalla zona Garibaldi e diretta verso la Centrale. I vigili deviano il traffico verso le strade limitrofe.

”Hanno ottenuto proprio un bel risultato a sgomberarci – dice un manifestante – prima era un piccolo problema ora siamo un migliaio di piccoli problemi in piazza”. ”Speriamo che si muova qualcosa – dice una ragazzina – ho saputo che ci sono state alcune dichiarazioni di alcuni politici, ma dove sono? Dovrebbero essere qui, non a fare dichiarazioni”.

”Stiamo tentando un vero e proprio esperimento sociale, qui”. A spiegarlo e’ Giulia, 23 anni, una appartenente al gruppo Macao.  ”Dobbiamo riuscire a far passare un messaggio diverso – dice ancora Giulia – non si deve parlare di occupazioni intese come sottrazione di una proprieta’ privata ma di liberazione di questi spazi che sono sottratti ai cittadini e lasciati a marcire inutilizzati per pura speculazione mentre mancano i luoghi di aggregazione”.

E nella Torre Galfa, in questa decina di giorni, i giovani del ‘Macao’ hanno dimostrato di avere idee innovative e di essere distanti da un vecchio modo di fare antagonismo. Intanto, mentre il presidio davanti al grattacielo si trasforma in festa di strada, i presenti espongono striscioni, creano tavoli di lavoro, organizzano un’area comunicazione e invasano piante davanti agli agenti schierati in assetto antisommossa.

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