MILANO – In tutta Milano buona parte dei tassisti – categoria in rivolta contro il servizio Uber – ha sospeso il servizio con uno sciopero bianco che coinvolge la stazione Centrale, gli aeroporti e molte delle piazzole di sosta della auto bianche.
Gli autisti si limitano a caricare disabili e anziani in difficoltà con i bagagli. ‘E’ una protesta spontanea, non è pianificata – ha spiegato il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia – ma nata dal passa parola tra tassisti. A Milano ci sono 23 sigle sindacali, cercheremo nei prossimi giorni di mettere insieme tutta la categoria e fare un’assemblea il prima possibile da cui verrà fuori una linea unitaria su come proseguire la protesta”. Già oggi e così nei prossimi giorni i circa 6000 tassisti di Milano e comuni dell’hinterland decideranno quindi singolarmente l’atteggiamento da tenere e quindi se tornare a lavorare regolarmente o caricare solo disabili, donne incinte e anziani.
Per Tartaglia, infatti, ”i sindacati in realtà sono scomparsi e questa è una protesta davvero nata spontaneamente. Il sindacato deve fare tornare a fare il sindacato, dato che da noi fanno tutt’altro”. ”Di fatto si sta arrivando a una liberalizzazione del servizio – prosegue – mentre noi chiediamo il rispetto della legge 21/92. Uber è un servizio illegale che si colloca a metà strada tra i taxi e gli ncc e noi chiediamo invece che lavori come tutti gli altri”. Chiusura netta anche alla proposta di mediazione avanzata dall’assessore milanese alla Mobilità Pierfrancesco Maran : ”E’ solo peggiorativa – conclude il portavoce del comitato dei tassisti – Maran fa il suo lavoro per allontanare il problema dato che sogna la pace sociale a Milano dicendo che è competenza di Roma. Ma i 5 punti del suo piano servono solo a regolarizzare Uber”..