Milano, donna uccisa: 4 giorni prima aveva denunciato e attivato il codice rosso

Polizia
(Foto archivio Ansa)

MILANO – Aveva denunciato l’ennesima aggressione da parte del marito solo pochi giorni fa Adriana Signorelli, la donna accoltellata a morte nella notte tra sabato e domenica nella sua abitazione a Milano. Era stato attivato il codice rosso, la nuove legge a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, ma non l’ha salvata. E adesso per il suo omicidio è stato arrestato il marito, Aurelio Galluccio, 65 anni. 

Adriana Signorelli, 59 anni, era stata sentita dalla polizia giudiziaria il 27 agosto e le era stato consigliato di cambiare casa, cosa che lei aveva assicurato con la promessa, non mantenuta, che sarebbe andata a vivere dalla figlia per qualche giorno.

Per anni la donna aveva denunciato violenze su di lei e suoi propri cari da parte del marito, che prima di essere arrestato ha tentato di investire gli agenti della Volante intervenuti sul posto. Secondo quanto noto agli inquirenti, a partire dal 2012 sarebbero scattate le prime denunce, e lui era andato a vivere altrove. In quell’anno, dopo una lite con la moglie, era stato arrestato e condannato, ma era tornato libero nel 2018. La coppia, per quanto disgregata, aveva avuto dei riavvicinamenti negli ultimi mesi. Riavvicinamenti fatali per Adriana Signorelli.

Boom di segnalazioni alla Procura di Milano

A venti giorni dall’entrata in vigore del codice rosso gli uffici della Procura di Milano e, in particolare, quelli dei pm di turno sono stati sommersi da “una marea” di segnalazioni di presunti abusi, violenze o atti persecutori, giorno dopo giorno. E questo, fanno sapere dalla Procura, ha causato ovviamente alcune “difficoltà” nella gestione di segnalazioni e denunce, con conseguente aumento di fascicoli da seguire.

Tra i punti principali della nuova legge, infatti, oltre all’aumento delle pene, c’è l’obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al magistrato (il pm di turno) le notizie di reato di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia o tra conviventi. E le vittime, secondo le nuove norme, devono essere sentite dal pm entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato.

“Qua nessuno vuole contestare il codice rosso, dico che sta diventando un problema a livello pratico, il problema è come gestirlo, già ora ci sono 30 allarmi al giorno e ciò ci impedisce di estrapolare i casi più gravi”: così il procuratore di Milano Francesco Greco parlando coi cronisti dell’omicidio di Adriana Signorelli, si è espresso sul codice rosso.

Greco ha chiarito oggi che già nel 2018 la Procura milanese ha gestito “5.395 procedimenti” per “reati da ‘codice rosso'”, quando non era ancora in vigore, ossia “2.121 per maltrattamenti, 1.151 per stalking, 574 per violenza sessuale e 34 per violenze su minori”. E “se quest’anno si ripetessero quei numeri – ha aggiunto il procuratore – avremmo, come l’anno scorso, 15 ‘codici rossi’ al giorno, ma già ora (dall’entrata in vigore della nuova legge, ndr) si viaggia sui 30 allarmi al giorno e ciò impedisce di estrapolare i casi più gravi”.

Per Greco, in pratica, il ‘codice rosso’ è certamente “utile” ed importante nella sostanza, ma “il problema è come gestirlo” e si rischia di non riuscire ad “estrapolare i casi più gravi” dalla marea di denunce, anche perché tutti i casi per legge devono essere trattati “con urgenza”. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella, a capo del pool ‘fasce deboli’, ha spiegato che anche la carenza “drammatica” negli organici della Procura, ossia l’assenza di cancellieri e personale amministrativo, crea diversi problemi di gestione, perché i pm hanno tre giorni per sentire la presunta vittima di violenze e iscrivere il fascicolo.

Fonte: Ansa

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