È Stefano Savasta, secondo gli investigatori , il mandante dell’uccisione e dell’occultamento del cadavere di Stefano Cerri, scomparso nel capoluogo lombardo il 10 dicembre di un anno fa.
La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Savasta, imprenditore milanese di 49 anni, maturato con ogni probabilità nel quadro di una vicenda passionale, ovvero la relazione che la vittima aveva con una donna alla quale in precedenza era stato legato lo stesso imprenditore e che quindi avversava questo nuovo legame affettivo della donna.
L’imprenditore era già in carcere, nell’ambito dello stesso procedimento penale, per estorsioni aggravate nei confronti di Cerri, e di violenza privata, rapina aggravata e lesioni personali ai danni della donna.
Savasta e Ivana S. hanno avuto una relazione durata circa 15 anni, tormentata, secondo la donna a causa della gelosia dell’uomo. La storia dura fino a quando, per motivi di lavoro, la donna alcuni anni fa conosce Cerri e fra i due inizia una relazione.
Savasta da quel momento non smette di tormentare la sua ex e il suo nuovo amante: la fa seguire durante una vacanza in Turchia, la fa picchiare all’esterno della palestra che frequenta, minaccia anche Cerri mandando da lui due uomini armati che gli intimano di lasciar perdere la donna.
Fino, secondo gli investigatori, all’omicidio. Sono ancora in corso le indagini per individuare gli esecutori materiali. Non si esclude che siano coinvolti in qualche modo nell’omicidio i due uomini che hanno picchiato a sangue la donna all’esterno della palestra e che ora si trovano in carcere con l’accusa di lesioni.
Il cadavere di Cerri non è mai stato trovato ma l’ipotesi investigativa e i risultati delle indagini della Squadra Mobile milanese sono stati tali da aver permesso l’acquisizione di elementi considerati solidi dalla Procura e del Gip, con il conseguente provvedimento restrittivo nei confronti dell’imprenditore.