Milano, palestra riaperta il 24 di maggio. Al 31 di maggio dieci i casi di contagio registrati tra chi in quella palestra è andato (altre analisi e altro monitoraggio in corso tra frequentatori ed addetti). Tra i dieci casi di contagio, uno che preoccupa due volte.
Variante Delta nella palestra di Milano
Preoccupa perché il contagio è avvenuto per via della cosiddetta variante Delta del coronavirus (si chiamava indiana prima che partisse l’invito a evitare denominazioni per nazioni e ad adottare l’identificazione per lettere alfabeto greco).
Variante Delta che in Italia finora circola molto poco (intorno all’uno per cento) ma che fa così sua comparsa niente meno che a Milano. Variante Delta che ha appena costretto il governo britannico a rinviare di almeno tre settimane la fine di tutte le restrizioni anti contagio fissate al 21 giugno, variante Delta che sembra proprio diminuire (non annullare) l’efficacia dei vaccini.
Uno su dieci già vaccinato
Uno dei dieci contagiati della palestra milanese, quello con contagio da variante Delta, era già vaccinato. Il che avvalora, se non ancora conferma, i dati e l’ipotesi che viene dalla Gran Bretagna: variante Delta rende meno efficaci i vaccini.
Di quanto meno? Troppo presto per dirlo ma l’ipotesi su cui si lavora è quella di un dimezzamento o quasi di efficacia almeno per quel che riguarda la protezione con una sola dose: dal 70/80 per cento al 30/40 per cento di totalmente immunizzati. L’Italia ha solo un 20 per cento circa della popolazione totale vaccinata con due dosi. Circa il 30 per cento ha ricevuto una sola dose.
Se davvero variante Delta rimette in zona pericolo anche i vaccinati con una sola dose e se variante Delta dovesse in Italia seguire percorso ed evoluzione simile a quello della Gran Bretagna dove è diventata dominante al 90 per cento dei nuovi contagi, allora sarebbe una autentica catena di guai.
La palestra: tutte le regole rispettate
Il gestore della palestra milanese ha fatto sapere con apposito comunicato che tutte le regole per la riapertura sono state rispettate. Nessun dubbio che sia così ma, se così è stato e almeno dieci sono stati i contagiati, allora vuol dire che le regole funzionano sulla carta delle ordinanze e protocolli e non nella realtà dei contatti in pandemia perdurante, sia pure a bassa intensità.