Milano. Writer imbrattano treni e palazzi: rischio carcere e risarcimenti salati

Milano. Writer imbrattano treni e palazzi: rischio carcere e risarcimenti salati
Milano. Writer imbrattano treni e palazzi: rischio carcere e risarcimenti salati

MILANO – Fino a 3 anni di carcere e risarcimenti salatissimi per decine di migliaia di euro. Queste le pene che rischiano i 7 writer responsabili dei graffiti su treni della metro e tram nei depositi della Atm a Milano e accusati di aver imbrattato anche palazzi e negozi. I ragazzi hanno tra i 19 e i 25 anni e sono accusati di imbrattamento e danneggiamento aggravato. Nessuno di loro però ha patteggiato e ora il prossimo 23 marzo inizieranno le udienze in tribunale, dove le pene potrebbero essere ben più severe dei semplici “lavori socialmente utili” di questi casi.

Franco Vanni su Repubblica Milano scrive che la polizia locale è arrivata ai writer attraverso anche le perquisizioni e i sequestri di smartphone:

“Oltre alla pena, che in alcuni casi potrebbe superare i tre anni di reclusione, gli imputati rischiano di dovere risarcire per decine di migliaia di euro i condomìni e Atm, rappresentata dagli avvocati Daniele Avella e Caterina Malavenda. Il presidente Bruno Rota dice: «Come parte civile chiederemo ci sia restituito ogni euro speso per riparare i sistemi di sicurezza e ripulire i vagoni, ma anche il costo di tenere fermi i treni durante il restauro. Questi processi per noi hanno una portata storica: per anni abbiamo denunciato i danneggiamenti, senza ottenere risposte efficaci. Ora che la Procura ha riunito le denunce e le ha affidate a un pm di grande professionalità, si vedono i risultati»”.

I writer non hanno chiesto il patteggiamento ai lavori socialmente utili, una condizione prevista da un accordo tra la Procura e il Comune di Milano:

“Sei dei sette imputati sono italiani, uno è figlio di genitori ucraini. Hanno fra i 19 e i 25 anni e si firmano Bueno, Snou, Supa, Kiroz, Tucks, Zone, Erpes. La maggior parte di loro vive con mamma e papà in zone residenziali del semicentro. Usano la propria cameretta come base da dove partire per i raid vandalici e dove tornare una volta imbrattati muri e metrò. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso fra il 2010 e il gennaio 2014. Fra le centinaia di graffiti sui muri, anche quelli «sulla vetrina dell’esercizio Ovs in corso San Gottardo». Quanto ai mezzi pubblici, il danneggiamento risulta aggravato dal fatto che «il bene sia destinato a pubblico servizio».

In particolare, i capi di imputazione fanno riferimento al «deterioramento mediante scritte» di «una vettura della metropolitana della linea 3», «di una vettura della linea 2 ricoverata presso il deposito di Famagosta» e «del tram numero 7605 di proprietà di Atm». In attesa dei primi processi, le indagini proseguono. Fra gli episodi su cui indaga la Procura rientrano anche le incursioni nei depositi Atm e Trenord, che nell’ultimo anno e mezzo sempre più spesso sono state associate a intimidazioni o vere e proprie aggressioni dei writers a vigilantes e forze dell’ordine”.

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