Militia Roma, neonazisti vs “giudeo” Pacifici: “Diluvio di cartoline e post”

Militia Roma, neonazisti vs "giudeo" Pacifici: "Diluvio di cartoline e post"
Riccardo Pacifici (Foto LaPresse)

ROMA – Perseguitare il “giudeo” Riccardo Pacifici con un diluvio di cartoline e post. Una persecuzione virtuale lanciata dal gruppo neonazista di Militia Roma contro Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma. La Militia ha lanciato l’iniziativa su Facebook e nel web per “vendicare” Mirko Viola, appartenente a Forza Nuova Como e condannato lo scorso aprile a due anni e otto mesi per istigazione all’odio razziale.

Mirko Viola secondo i giudici è il moderatore del forum italiano Stormfront, sito antisemita con base mondiale. Pacifici ha segnalato le mail che Viola gli aveva inviato mentre già si trovava ai domiciliari, segnalazione che a Viola è costata la revoca dei domiciliari e il trasferimento in carcere, spiega Paolo Berizzi su Repubblica:

“”L’infamata” del rappresentante degli ebrei, più volte minacciato e insultato in questi anni da gruppi di estrema destra e finito nella black list apparsa su Stormfront (il sito italiano è stato chiuso), per i neonazisti capitolini merita ora una reprimenda pubblica a base di offese. Le cartoline sono indirizzate alla sede della Sinagoga di Roma, all’attenzione del destinatario Pacifici: “Vaffanculo giudeo Pacifici! Voi siete i padroni di un mondo che non rispecchia noi, e non è con le vostre maniere coercitive che cambierete la nostra testa pensante”, scrive Trillitrilli Puccetti. “Onore al camerata Mirko che paga duramente per aver lottato a viso aperto contro l’abominio giudaico-massonico”, è la chiosa apparsa sulla pagina Fb di Militia Monteverde”.

Gennaro Gatto, dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, ha dichiarato:

“Un’altra volta gli estremisti neonazisti si distinguono per un’iniziativa becera e razzista. Questa campagna dimostra il tentativo di rigurgito dai covi che la galassia nera sta tentando, una pericolosa tendenza favorita dal clima di odio e di xenofobia che soffia in Italia, con pericolosi revisionismi nazionalsocialisti”.

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