Chiusa l’inchiesta bis su disastro Moby Prince, per pm fu errore umano

La Procura di Livorno ha depositato la richiesta di archiviazione per l’inchiesta-bis sulla tragedia del Moby Prince, traghetto sul quale morirono 140 persone il 10 aprile 1991, dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto livornese. Dopo quasi quattro anni di indagini i magistrati sono arrivati alla conclusione che a determinare l’incidente sia stato un errore umano.

Stando a quanto si è appreso nelle oltre cento pagine depositate dal pool di magistrati (Antonio Giaconi, Massimo Mannucci e Carla Bianco), coordinati dal procuratore Francesco De Leo, non avrebbero trovato conferma le tesi avanzate dall’ avvocato Carlo Palermo, che per conto dei figli del comandante del Moby Prince, Angelo e Luchino Chessa, e altri familiari delle vittime, presentò l’istanza di riapertura delle indagini poi accolta dalla procura.

Palermo ipotizzò, tra l’altro, che a causare la morte delle 140 persone, o a intralciare le operazioni di soccorso, potessero essere state movimentazioni illegali di armi tra il porto di Livorno e la base americana di Camp Darby. Ipotesi che, tuttavia, non avrebbe trovato riscontro nelle indagini condotte dai magistrati livornesi. Il processo, celebrato al termine della prima inchiesta, si era chiuso in tutti i gradi di giudizio senza colpevoli.

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