Modena, avvocatessa minacciata: "Rovineremo con l'acido la tua faccia da c..." Modena, avvocatessa minacciata: "Rovineremo con l'acido la tua faccia da c..."

Modena, avvocatessa minacciata: “Rovineremo con l’acido la tua faccia da c…”

Modena, avvocatessa minacciata: "Rovineremo con l'acido la tua faccia da c..."
Modena, avvocatessa minacciata: “Rovineremo con l’acido la tua faccia da c…”

MODENA – “Sappiamo dove trovarti. Tu hai rovinato noi e noi rovineremo la tua faccia da c…”: è il messaggio minatorio che ha ricevuto una avvocatessa civilista di Modena. Una lettera anonima scritta in stampatello e con allegato un foglio con la stampata di una fotografia con un bidone con la scritta ‘acido muriatico’.

La lettera, informa la Gazzetta di Modena, è stata al centro di un’indagine terminata con un decreto penale di condanna contro un ragioniere di 52 anni della Bassa che però, attraverso il suo avvocato, si è opposto, non ha pagato la multa di 3.750 euro e al processo con rito abbreviato è stato assolto “per non aver commesso il fatto”. Secondo il giudice, infatti, non esiste una prova certa che sia lui l’autore di quella lettera presagio di morte. La vittima ricorrerà in appello.

I fatti, ricorda il quotidiano emiliano, risale al 2015.

L’avvocatessa minacciata è una civilista di Modena che si occupa di diritto di famiglia. In quei giorni stava predisponendo la separazione consensuale tra due coniugi in crisi. Seguiva la donna, ma aveva avuto modo di incontrare anche il marito per le procedure in vista di un accordo preliminare al consenso. Tutto pareva procedere bene. Ma la donna separata ha iniziato a ricevere lettere anonime. Testi in stampatello pieni di rancore e minacce scritte con il “noi”. Foto di bare e strumenti di morte. Anche il marito ne ha ricevuta una. Ma poi ne è arrivata una all’avvocatessa. Senza motivo apparente. Senza un episodio che giustificasse la minaccia di sfigurarla.

A quel punto l’avvocatessa ha presentato un esposto in Procura. La casa dell’uomo è stata perquisita, ed è stato trovato un computer che aveva un set grafico per l’editing identico a quello della lettera (stesso font, stessi caratteri maiuscoli, stesso corpo). Le lettere all’ex moglie coincidevano per molti aspetti con quella all’avvocatessa. Gli indizi si sono addensati su di lui. Mancava però il movente, scrive la Gazzetta di Modena. E così il ragioniere è stato assolto.

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