carabiniere-modena carabiniere-modena

Modena, carabiniere Luca Sarti condannato in primo grado. Assolto in Appello e Cassazione

Luca Sarti è stato assolto in Cassazione: il carabiniere era stato condannato in primo grado con l’accusa di stupro, ma già la Corte di Appello aveva ribaltato la sentenza.

“Ho sempre creduto nella giustizia. La Corte di Appello di Bologna mi aveva già assolto, la Cassazione ha messo la parola fine a questo incubo. Finalmente posso tornare a far parte della mia Arma”. Luca Sarti, 45enne maresciallo capo dei carabinieri, commenta così all’Adnkronos la pronuncia della Corte di Cassazione che, bocciando il ricorso presentato dal Procuratore generale e dalla parte civile contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna, lo ha scagionato definitivamente dall’accusa di violenza sessuale ai danni di una studentessa di 21 anni.

La condanna in primo grado

Il maresciallo dei carabinieri era stato condannato, in primo grado, a 6 anni e mezzo di carcere con l’accusa di aver violentato una ragazza nel bagno di una discoteca a Modena. Era il 25 ottobre 2017. 

I fatti contestati risalgono alla primavera del 2012. La giovane, che all’epoca aveva vent’anni, si è rivolta agli agenti della squadra mobile della polizia di Stato, per denunciare di essere stata portata dal carabiniere appunto nei bagni del locale frequentato soprattutto da giovani, che si trova nella zona di Castelvetro di Modena.

Come riportava all’epoca la Gazzetta di Modena, la ragazza aveva raccontanto nella denuncia che l’uomo l’avrebbe costretta ad avere un rapporto completo. Il delicatissimo fascicolo è così finito nelle mani del pubblico ministero Marco Niccolini, che poi in aula aveva chiesto per il militare dell’Arma una condanna a sei anni.

A sostenere l’accusa della ragazza, in aula avevano raccontato la loro versione dei fatti anche le amiche della vittima, che quella sera erano presenti e davanti ai giudici hanno riferito di come la giovane fosse stravolta dall’accaduto subito dopo.

Gli avvocati del carabiniere, Fabio Bazzani, di Modena, e Paolo Babboni, di Bologna, annunciando il ricorso alla Corte d’Appello, una volta che avranno in mano le motivazioni della sentenza, avevano invece ribadito nel corso di tutto il dibattimento che il rapporto (dimostrato in modo oggettivo da tutti gli accertamenti svolti) sarebbe stato consenziente e che la giovane avrebbe chiesto un incontro al militare il giorno seguente la violenza, come se si fosse invaghita dell’uomo.

La prima assoluzione in Appello

Il 18 ottobre 2019 la Corte d’Appello di Bologna aveva assolto il maresciallo dei carabinieri Luca Sarti dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna ventenne, perché “il fatto non sussiste”. 

L’assoluzione definitiva in Cassazione

Il 29 settembre l’assoluzione definitiva in Cassazione. L’AdnKronos riporta le parole dell’avvocato difensore di Luca Sarti: “Non mi sorprende la sentenza di assoluzione, quindi – prosegue l’avvocato Carta – ma la pesante condanna subita in primo grado a fronte di intercettazioni e di messaggi che lasciavano chiaramente intendere che si era trattato di un rapporto sessuale consensuale. Soprattutto, credo, abbia pesato il messaggio che la denunciante aveva inviato all’imputato poco dopo il suo riaccompagnamento a casa, con il quale lei chiedeva conferma dell’appuntamento preso per il giorno dopo, peraltro seguito dall’emoticon di un sorriso, segno inequivocabile del fatto che non vi era stata alcuna coartazione né violenza”.

Gestione cookie