Modena, corpo di donna in un canale: per inquirenti è omicidio

MODENA – Un residente che nella tarda mattinata di oggi, domenica 7 aprile, porta a passeggio il suo cane e nota per caso in un fosso una sagoma, telefonando perciò, immediatamente, alla Polizia.

È emerso in questo modo a Modena, in stradello Toni – una frazione di Albareto -, l’omicidio che ha come vittima una quarantenne di origini africane. Giaceva, il cadavere, senza vestiti nella parte inferiore e indossava un maglione in quella superiore. Altri indumenti sono stati rinvenuti nei paraggi, in una fetta di campagna lontana da occhi indiscreti e, come riferisce chi ci vive, “molto tranquilla”.

La Squadra Mobile della Polizia di Stato e i colleghi della Scientifica hanno avuto da subito pochissimi dubbi in merito ai possibili risvolti legati al macabro rinvenimento fatto dal passante: quella donna è stata uccisa e a dimostrarlo ci sono i segni più che evidenti di una violenza subita.

Forse colpita con un oggetto contundente, forse con qualcos’altro. Al momento non è chiaro, ma gli inquirenti non avrebbero alcun dubbio sulla natura del decesso, violento e per mano di qualcuno.

Le indagini a quanto pare hanno condotto da subito verso l’universo della prostituzione, lì si starebbero cercando il movente e, soprattutto, il possibile autore. Si tratta della terza donna straniera uccisa nel Modenese in due mesi esatti: il 6 febbraio Ghizlan El Hadraoui, accoltellata e bruciata nella sua auto proprio non lontano dal luogo del rinvenimento di questa mattina – per il delitto è stato fermato il marito, attualmente in carcere -; il 22 marzo, invece, a Finale Emilia, la 50enne Khaddouj Hannioui viene sgozzata in casa dal nipote 31enne Mohammed El Fathi, finito immediatamente con le manette ai polsi su intervento dei Carabinieri.

Poco per ora si conosce sui contorni del terzo delitto nell’ordine di tempo: la donna rinvenuta morta nel fosso sarebbe stata uccisa altrove e l’omicida avrebbe poi abbandonato lì il cadavere. I primi accertamenti svolti sul posto dalla Polizia inducono a pensare che il cadavere potrebbe essere stato lasciato in quel fosso anche ventiquattro ore prima. Presumibilmente l’omicida avrebbe scelto quella zona di campagna proprio perché non troppo in vista. I suoi piani, finalizzati a nascondere il cadavere il più a lungo possibile, dunque, sarebbero saltati dopo poco, ovvero al passaggio dell’uomo uscito a fare due passi con il suo cane.

Fonte: Ansa

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