Modena: operazione antidroga. Arrestati italiani e magrebini

Pubblicato il 6 Luglio 2011 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

MODENA, 6 LUG – Dodici ordinanze di custodia cautelare per detenzione e spaccio di eroina: e' l'esito dell' operazione 'Marzaglia 2' condotta all'alba dalla Squadra Mobile di Modena, che ha eseguito i provvedimenti emessi dalla Procura a carico di un gruppo composto da magrebini (tunisini, algerini e marocchini) ed italiani dediti alla distribuzione e spaccio di eroina 'brown sugar'.

L'indagine, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, e' cominciata nel novembre 2009 ed e' stata suddivisa in quattro tranche: la prima del 10 agosto 2010, con quattro provvedimenti cautelari; la seconda del 9 novembre, con 11 provvedimenti; la terza del 20 maggio, con 19 provvedimenti.

Gli stranieri oggetto del filone di indagine concluso oggi si sono radicati per lo spaccio nell'intera provincia di Modena, e hanno potuto contare su basi logistiche ed elementi di collegamento in numerosi altri centri del Nord del paese.

Oggi e' stata data esecuzione a 12 ordinanze di custodia cautelare a carico – sottolinea la Questura – degli elementi di uno dei piu' consistenti gruppi criminali che operano nella regione (oltre che del Nord della penisola e con significative ramificazioni all'estero), ''in grado di commercializzare rilevanti quantitativi di eroina destinata al mercato modenese e di numerosi altri centri metropolitani del Nord Italia''.

Per il trasporto della droga i componenti del gruppo, secondo le indagini, hanno sistematicamente utilizzato corrieri italiani e magrebini, oltre a tre donne, destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare. In occasione di uno dei servizi organizzati a marzo 2010 per arrestare in flagranza tre corrieri (tra cui una delle donne del gruppo che nella circostanza, per non destare sospetti, aveva portato all'interno della vettura il proprio bimbo di pochi mesi), per cercare di disfarsi dell' eroina la sostanza era stata disciolta nel biberon del bimbo che gia' conteneva il latte.

Malgrado il tentativo di disfarsi del contenuto del biberon, che durante il controllo era stato disperso per terra, il personale della Sezione Antidroga e' riuscito ad effettuare il narcotest sul tappo del biberon, accertando la presenza di eroina. Anche questo episodio e' stato contestato nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Quanto ai destinatari finali, l'indagine ha confermato come tutti i comuni dell'hinterland modenese (soprattutto quelli al confine con le province di Bologna e Reggio) siano diventati basi logistiche, di trasformazione e smistamento delle sostanze da inviare poi in tutta la regione e in altre limitrofe.

Con l' esecuzione degli ultimi provvedimenti cautelari, la Questura considera 'definitivamente disarticolato' un gruppo che ha gestito la distribuzione del medio e minuto spaccio di eroina 'brown sugar' nella provincia di Modena per circa due anni.