Modena: uomo muore in ospedale dopo uno starnuto

“Vogliamo sapere perché non è stata fatta la Tac subito. Forse mio marito poteva salvarsi, e comunque cose di questo genere non devono più ripetersi”. Si sfoga così Marisa Prandini, moglie di Ruggero Benedetti, autoriparatore in pensione di 57 anni morto giovedì mattina al Policlinico di Modena dopo dieci giorni di ricovero per un’emorragia al torace seguita a uno starnuto.

La procura di Modena ha aperto un’inchiesta sul decesso per stabilire cause ed eventuali responsabilità. All’uomo era stata diagnosticata la frattura composta di una costola – forse dovuta a uno starnuto – solo la seconda volta che si era presentato nella struttura sanitaria dove è stato poi ricoverato fino al decesso.

La prima volta che si era fatto visitare al Pronto Soccorso del Policlinico per il dolore al torace, il primo ottobre, gli esami non avevano invece evidenziato alcuna anomalia e l’uomo era stato dimesso. Vi era poi tornato nove giorni più tardi, quando era già comparso un ematoma e solo allora era stata diagnosticata la frattura della costola con la Tac.

“Sono scossa – dice la Prandini – mio marito era appena andato in pensione, era ancora giovane e avevamo progetti insieme”. Mercoledì sarà conferito dal sostituto procuratore Maria Angela Sighicelli l’incarico per l’autopsia sul corpo di Benedetti. Il legale della famiglia, l’avvocato Amalia Lollo, sta intanto nominando un proprio consulente.

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