Mogli e figli per coprire la fuga dopo le rapine, 10 arrestati

PALERMO – Sono dieci le persone arrestate stamattina dai carabinieri di Termini Imerese (Pa) per rapina, furto e riciclaggio. Fra le trovate messe in atto dagli arrestati c'era anche quella di portare con se', in occasione di alcune rapine, figli, persino neonati, e mogli, in modo da allontanare i sospetti in caso di eventuali controlli di polizia subito dopo i colpi.

A quattro degli indagati sono stati concessi i domiciliari. L'indagine, durata 6 mesi e scaturita da una rapina a un distributore di carburanti di Trabia, ha permesso di ricostruire l'organigramma della banda, che operava tra Termini Imerese e Bagheria.

Per comunicare il gruppo usava un linguaggio criptico: ''lavoro'' per indicare il colpo, ''chiavi e motori'' per le armi, ''comprare, caricare'' per descrivere gli atti delittuosi, ''zia'' per indicare le forze di polizia.

Gli indagati dividevano i compiti tra coloro che per caratteristiche personale erano piu' propensi a commettere rapine e chi era specializzato nei furti in villa. Parte della refurtiva finiva in vendita nel noto mercato palermitano di Ballaro'. In totale, l'attivita' investigativa ha permesso di scoprire 5 rapine a mano armata in concorso, di cui una in banca, numerosi furti in abitazione e il riciclaggio di un'auto.

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