La moglie di Antonio Catricalà, morto suicida: "Stamattina si è alzato presto, poi ho sentito un colpo" La moglie di Antonio Catricalà, morto suicida: "Stamattina si è alzato presto, poi ho sentito un colpo"

La moglie di Antonio Catricalà, morto suicida: “Stamattina si è alzato presto, poi ho sentito un colpo”

La moglie di Antonio Catricalà ricostruisce il suicidio: “Stamattina si è alzato presto. Poi ho sentito un colpo”.

E’ quanto avrebbe raccontato agli investigatori la consorte dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust morto suicida mercoledì mattina a Roma.

Aggiornamento ore 20:43

Il racconto della moglie di Catricalà

La moglie di Catricalà sarebbe andata a controllare e avrebbe quindi trovato il corpo del marito sul balcone della loro casa nel quartiere Parioli. Così ha chiamato i soccorsi.

La pistola è stata trovata dalla Polizia sotto al corpo. Si tratta di una Smith & Wesson calibro 38 regolarmente detenuta da diverso tempo. In casa nessun biglietto di addio. 

Il suicidio di Antonio Catricalà

Soltanto sei giorni fa era stato nominato presidente del Consiglio direttivo dell’Istituto grandi infrastrutture (Igi).

Catricalà, 69 anni, presidente del Cda della società Aeroporti, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, si è suicidato sul balcone del suo appartamento romano, nel quartiere Parioli, con un colpo alla testa.

A scoprire il corpo, e a dare l’allarme, è stata la moglie che era con lui nell’abitazione al primo piano. Un gesto che ha colto di sorpresa amici e colleghi. Soprattutto perché fino ad ora non sono stati chiariti i motivi che hanno spinto Catricalà a suicidarsi: se stesse vivendo un periodo di forte depressione o per altre ragioni di natura personale.

E non aiuta il fatto che, almeno fino ad ora, non sarebbero stati trovati biglietti o lettere d’addio dalla polizia che sta svolgendo le indagini.

Aperta una inchiesta

Anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine e ha rubricato, come atto dovuto, per istigazione al suicidio il procedimento. I magistrati disporranno un esame autoptico.

Chi era Antonio Catricalà

Catricalà è stato l’uomo delle tante vite professionali: è stato un avvocato, un magistrato, un dirigente della pubblica amministrazione e un politico, un “servitore dello Stato”.

La sua morte ha scioccato il mondo politico, non solo del centro destra con i cui governi Catricalà collaborò in qualità di segretario generale della Presidenza del Consiglio.

Per lui, su invito dalla presidente Elisabetta Casellati, l’aula del Senato ha rispettato un minuto di silenzio, mentre sono state poste bandiere a mezz’asta negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino in segno di cordoglio per il proprio presidente.

Sgomento e dolore anche dalla sua Calabria da dove ricordano che era stato allievo dell’economista Federico Caffé, che fu anche relatore della tesi di Mario Draghi, e che il comune di Chiaravalle Centrale, da cui era originaria la sua famiglia, nel 2005 gli aveva tributato la cittadinanza onoraria. 

Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, dove Catricalà era nato e aveva conseguito la maturità, ha spiegato di aver “perso un amico una persona che conoscevo fin dall’infanzia, un catanzarese ancora legatissimo alla sua città”.

I tanti mondi ed ambiti che ha vissuto Catricalà concordano che la sua morte, improvvisa e inaspettata, lascerà “un grande vuoto” nel Paese. 

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