ROMA – David Bowie rifece una versione della canzone “Io vorrei, non vorrei ma se vuoi”, di Mogol. Ma il paroliere non fu affatto soddisfatto della versione. E’ quello che racconta Mogol intervistato da Radio Cusano Campus:
“Ho scritto la versione italiana di Space Oddity, anche se il testo era assolutamente nuovo. Entrammo in contatto perché l’editore mi fornì la canzone da fare in italiano, ma io la cambiai. Il testo inglese parlava di spazio, io non lo sentivo, così gli ho cambiato significato. Ho pensato di scrivere un altro testo, che poi lui ha approvato, visto che l’ha anche cantato ed inciso, in una canzone che poi è diventata ‘Ragazzo solo, Ragazza sola’.
Per me il testo è già nella musica, io cerco sempre di raccontare qualcosa di concreto, di reale, magari accaduto a me o qualche persona che conosco. Bowie ha anche fatto la versione inglese di “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, ma non ha rispettato il testo e ha fatto una versione che non mi ha entusiasmato, parlava di morte, ha fatto un testo completamente diverso dal mio. Insomma, non ne fui entusiasta, anche se fu un onore che interpretasse una nostra canzone”.
Poi sui talent show: “Con i talent Battisti e Mogol non sarebbero mai nati. I talent si limitano a fare finte scuole, con maestri improvvisati, con persone che non sono docenti. Scelgono gli interpreti sulla base di molte considerazioni che magari non sono proprio basate sulla canzone e sull’interpretazione. Battisti-Mogol oggi, poi, non sarebbero mai nati anche perché molte radio producono i dischi. Battisti-Mogol oggi non sarebbero mai nati e questa secondo me non è una notizia entusiasmante”.
Da Mogol critiche anche nei confronti del Festival di Sanremo: “Avrebbe un grande senso il festival. Però oggi è fatto in base all’auditel. Nel comporlo si cerca subito di avere personaggi che possano assicurare o garantire ascolti. Ecco perché poi vengono chiamati i personaggi reduci dai talent, come Amici. Ricorrono a tutti coloro che hanno un minimo di notorietà, ma magari ci sono alcuni straordinari artisti che non hanno notorietà e che purtroppo, fatalmente, non vengono inclusi”.