Sardegna zona gialla? La Regione prepara dossier per uscire dalla fascia arancione Sardegna zona gialla? La Regione prepara dossier per uscire dalla fascia arancione

Monitoraggio Iss, alto rischio per 3 regioni (Sicilia, Puglia e Umbria) e Bolzano. Sardegna verso zona arancione

Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), sono quattro le Regioni con una classificazione di rischio alto. Undici con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso.

Aggiornamento articolo ore 16:59.

Come cambiano i colori nelle Regioni

Sicilia e Puglia sono le due Regioni che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno. 

L’Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano sono state classificate a rischio Alto per la terza settimana consecutiva. “Questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale” si legge nella bozza del monitoraggio settimanale dell’Iss.

La Sardegna, in base al monitoraggio, va verso il passaggio dal giallo all’arancione. Il Veneto per la terza settimana consecutiva ha dati da zona gialla e va chiarito se sarà lo stesso confermato in quella arancione, come aveva chiesto nelle scorse settimane.

La classificazione di rischio delle Regioni

Ecco in dettaglio la classificazione di rischio: alto per 4 regioni, Pa/Bolzano, Sardegna, Sicilia e Umbria. Rischio moderato per 11 regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa/Trento, Puglia, Valle d’Aosta e Veneto. In 5 regioni classificate a rischio moderato viene segnalata alta probabilità di progressione a rischio alto (Lazio, Marche, Molise, PA/Trento e Valle d’Aosta). Sei le regioni classificate a rischio basso: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria e Toscana.

La classificazione del rischio viene stilata considerando, tra l’altro, l’incidenza per 100mila abitanti, nuovi casi segnalati nella settimana, il trend settimanale con i focolai (se in aumento o diminuzione), stima Rt puntuale, esistenza di zone rosse, valutazione della probabilità e di impatto, allerte sulla resilienza dei servizi sanitari territoriali. 

L’indice Rt delle Regioni

Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute con dati al 20 gennaio 2021 relativi alla settimana 11/1/2021-17/1/2021.

Abruzzo 1.05, Basilicata 1.12, Calabria 1.02, Campania 0.76, Emilia-Romagna 0.97, FVG 0.88, Lazio 0.94, Liguria 0.99, Lombardia 0.82, Marche 0.98, Molise 1.38, Piemonte 1.04, PA Bolzano 1.03, PA Trento 0.9, Puglia 1.08, Sardegna 0.95, Sicilia 1.27, Toscana 0.98, Umbria 1.05, Valle d’Aosta 1.12, Veneto 0.81.

Il monitoraggio Iss: indice Rt a 0.97

Secondo la bozza del report settimanale dell’Iss, l’indice Rt Italia dopo cinque settimane consecutive di aumento, torna a scendere sotto 1 attestandosi a 0.97. “Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2020 – si legge nel report – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85- 1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita; e sotto uno, anche se con un limite superiore dell’intervallo di credibilità sopra uno”.  

Questa settimana si osserva in Italia “un miglioramento del livello generale del rischio“, anche se ci sono ancora nove Regioni “a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile o ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane”.

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