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Monte Bianco, alpinista Cristian Garavelli appeso 2 ore sul Dente del Gigante: poi precipita ma si salva

di Alberto Francavilla |20 Agosto 2021 9:44

Monte Bianco, alpinista Cristian Garavelli appeso 2 ore sul Dente del Gigante: poi precipita ma si salva (Foto d'archivio Ansa)

Miracolo sul Monte Bianco: un alpinista di 30 anni, Cristian Garavelli si è salvato nonostante fosse sia precipitato dal Dente del Gigante. L’uomo, originario della provincia di Bergamo, era rimasto appeso sulla parente per due ore, poi non ha più retto ed è volato per 30 metri. Ma, fortunatamente, non è morto.

Monte Bianco: Cristian Garavelli si salva dopo volo dal Dente del Gigante

Si è salvato miracolosamente dopo un volo di 30 metri da una parete verticale sul Dente del Gigante, nel massiccio del Monte Bianco. Protagonista dell’incidente, avvenuto è Cristian Garavelli, di 30 anni, alpinista di Cologno al Serio (Bergamo). Che, dal letto dell’ospedale Le Chal di Contamine-sur-Arve (Francia), racconta la sua avventura.

“Sono rimasto sospeso nel vuoto due ore e poi le forze mi sono mancate, le braccia hanno ceduto e mi sono lasciato andare. Pensavo di morire. Prima di precipitare nel vuoto il mio pensiero è andato a mia moglie e al mio cane”. Lo scalatore bergamasco era impegnato nella discesa in corda doppia quando è avvenuto l’incidente. Lui e il compagno di cordata erano a circa 4.000 metri di quota, legati in parete.

“Ci stavamo calando per arrivare a fare sicura, ma in quel tratto lo ‘spit’ è tutto spostato a sinistra. Non riuscivo ad avvicinarmi. C’era il vento, era forte. Le ho tentate tutte, ma proprio tutte. Mi sono tirato su con le braccia, avevo il ‘machard’ (nodo di sicurezza, ndr) ma poi non ha più tenuto”.

Cristian Garavelli appeso alla parete per 2 ore, poi è precipitato

Cristian Garavelli è rimasto così appeso alla parete, sostenuto solo dalla forza delle braccia e dalla disperazione. Le difficili condizioni meteorologiche hanno impedito al Soccorso alpino valdostano e alla Guardia di finanza di Entreves di raggiungere la cordata con l’elicottero e così sono state organizzate delle squadre che sono salite a piedi, ma con tempi molto più lunghi.

“Mi sono tenuto con tutta la forza che avevo e ho tirato fuori dallo zaino la piccozza per fissarla in parete. Alessandro, il mio compagno di cordata, era in sosta. Gli ho chiesto di muovermi la corda, ma il vento era troppo forte. Ero sfinito, mi sentivo svenire. Poi ho ceduto, l’ultimo pensiero è stato per mia moglie”.

L’alpinista bergamasco è precipitato per circa 30 metri, fermandosi in mezzo alle rocce. Il compagno non ha potuto fare nulla, ha solo sentito il tonfo della caduta. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, Cristian Garavelli era privo di sensi, ferito ma vivo. Ha riportato vari traumi ma non è in pericolo di vita. La moglie sta organizzando il suo ritorno a caa mentre il compagno di cordata, illeso, è stato recuperato la notte stessa e accompagnato a valle. 

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