Montichiari: anziana in Rsa, videochiamata con figlia che non vedeva da tanto. Muore di infarto Montichiari: anziana in Rsa, videochiamata con figlia che non vedeva da tanto. Muore di infarto

Montichiari: anziana in Rsa, videochiamata con figlia che non vedeva da tanto. Muore di infarto

Non vedeva la figlia da tanto tempo. Quindi, dopo averla vista in videochiamata, l’emozione era tanta, troppa. Così tanta che lei, un’anziana ricoverata in una Rsa di Montichiari (Brescia) dopo tre ore ha avuto un infarto. Ed è morta così, felice per non essere più sola.

E’ una storia emblematica di quello che sta succedendo in questo periodo nelle strutture che ospitano malati e anziani. Strutture che da quando è iniziata la pandemia Covid si sono chiuse verso l’esterno. Stop alle visite, basta ai parenti e conoscenti che entrano ed escono per portare qualche ora di compagnia. Il rischio, per molti di loro, è quello di vivere soli le ultime ore di vita.

Rsa Montichiari: tenda degli abbracci dopo il caso di infarto

Come nel caso dell’anziana di Montichiari, il cui cuore non ha retto. La Rsa dopo questo episodio ha deciso di realizzare prima di Natale una “tenda degli abbracci”. Una struttura con pareti in plastica rigida e al centro un velo morbido dotato di maniche.

In questo modo ospiti e parenti si possono incontrare, e toccare, in piena sicurezza. Il presidente della Multiservizi che gestisce l’Rsa, lo ha spiegato durante la seduta del Consiglio Comunale, come riportano Brescia Oggi e Il Giornale di Brescia.

“Pensava che la figlia fosse morta”

“Si era convinta che la figlia fosse morta. Abbiamo deciso così di farle incontrare madre e figlia online. Dopo tre ore la nostra ospite è stata uccisa da un infarto. E’ stato un giorno terribile” ha riferito sottolineando la sofferenza dei pazienti per essere isolati dai loro cari, a causa delle norme anticovid. La tenda degli abbracci “permetterà agli ospiti – ha aggiunto – di sentire soprattutto che i loro cari non lo hanno lasciati, di comprendere che i familiari ci sono e non li hanno abbandonati”. (Fonti: Ansa e Il Giornale di Brescia)

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