Monumento a Garibaldi: una “maceria” lunga mezzo secolo

In origine si pensava ad un monumento per celebrare il centenario dello sbarco dei Mille, nel 1960 – In realtà la posa della prima pietra ci fu solo nel 1984, quindi un nuovo stop e l’abbandono (definitivo?) dei lavori
Il "monumento" commemorativo della Spedizione dei Mille

A suo modo è un monumento, non a Garibaldi, come doveva essere. Ma all’Italia come è stata per decenni e come ancora è. Un blocco di cemento, settanta metri di lunghezza per 26 di larghezza, abbandonato dal 1960. È quello che resta di un’opera che doveva raffigurare a grandezza quasi naturale la poppa di due navi che si fondevano più un albero maestro di 47 metri, più le vele, 550 metri quadri di marmo e, a prua, una statua di Giuseppe Garibaldi alta cinque metri. Quel che ne resta è un basamento cadente abitato dai topi.

A Marsala, mezzo secolo fa, hanno deciso che lo sbarco dei Mille guidati da Giuseppe Garibaldi era un episodio che meritava un segno indelebile sul territorio. Ma, come troppo spesso accade in Italia, il segno si è trasformato in uno sfregio e in cinquant’anni non si è riusciti ad andare oltre una semplice base in cemento. Un blocco che, nel frattempo e forse anche per la qualità scadente dei materiali, è stato eroso e rovinato dalle intemperie.

E pensare che l’idea di dedicare qualcosa ai Mille nasce addirittura ai tempi del regime fascista. Già negli anni Venti lo scultore Ettore Ximenes,  autore di un altro paio di Garibaldi eseguiti per Pesaro e Milano nonché di opere sparse per il mondo come la statua di Dante a Philadelphia, aveva già consegnato al comune siciliano il basamento in granito per un monumento rimasto però solo allo stadio di progetto.

L’obiettivo, ingenuo, dei primi progettisti era quella di consegnare a Marsala l’opera per il centenario. In realtà, dopo tanti cambiamenti, nel 1960 c’era solo il progetto mentre per la posa della prima pietra si è dovuto aspettare il 1984. A inaugurare l’opera fu Bettino Craxi che disse: “Spero di poter mettere anche l’ultima”. Non c’è riuscito. Anzi, non c’è neppure andato vicino.

Anche perchè, appena un mese dopo l’inizio dei lavori arrivano una denuncia e l’intimazione a sospendere i lavori da parte della Capitaneria di Porto di Trapani. Il monumento, un’opera pubblica, è abusivo. Sembra impossibile ma è vero: l’area scelta per l’opera era, ed è, di proprietà del demanio marittimo. Non solo, a più riprese la Regione Sicilia ha negato fondi per il completamento dell’opera e soprattutto per Garibaldi stesso, visto con sospetto come il generale responsabile di una “unità d’Italia costata violenza, sangue e miseria” ai siciliani. Parole dette nel 2008 dal governatore Raffaele Lombardo.

Dal 1984 in poi, sulla statua per Garibaldi è sceso il silenzio. Il centenario è passato così come il centocinquantesimo anniversario. Ma forse, trattandosi di celebrare l’impresa dei Mille, il monumento potrà essere ultimato, con un po’ di fortuna, entro l’anno 2860.

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