Monvalle (Varese): l’oratorio a chilometro zero

MONVALLE (VARESE) – Il gioco di parole è fin troppo facile, trattandosi di un oratorio: predicare bene non basta, bisogna anche razzolare meglio. Sarà per questo che a Monvalle, comune di duemila anime a 20 km da Varese, in riva al Lago Maggiore, il parroco don Roberto Besozzi ha deciso di mettere da parte le parole e di passare all’azione con un gesto concreto. Inventandosi, dal nulla, il primo oratorio a km zero d’Italia capace di aggiudicarsi gli Oscar Green 2011.

Puntando, al tempo stesso, a più obiettivi: pasti sani a prezzo contenuto, innanzitutto. E poi ancora sostegno alle attività produttive locali e rispetto dell’ambiente, nel nome della più piena ecosostenibilità. Tutti traguardi felicemente raggiunti, tanto è vero che pochi giorni fa Coldiretti Lombardia ha deciso di insignire don Roberto Besozzi e la sua parrocchia del premio “Paese Amico” nell’ambito della consegna dei suoi Oscar per questo 2011.

Il progetto dell’oratorio di Monvalle è partito in maniera sperimentale già nell’estate del 2010, durante la quale, per un mese, quaranta bambini hanno ricevuto, ai tavoli della mensa, soltanto cibi provenienti dal territorio di Varese e, in ogni caso, rigorosamente a filiera corta e made in Italy. L’iniziativa, quest’anno, verrà estesa e i bimbi partecipanti saranno sessanta. Per loro, a tavola, solo carni, salumi, frutta e verdura proveniente dal territorio. E persino la pastasciutta, come ha spiegato don Roberto, è veramente “fatta in casa” dato che sono i bambini a realizzare la pasta usando uova e farina rigorosamente a km zero e che anche il sugo di pomodoro è preparato interamente all’interno dell’oratorio con pomodori della zona.

L’iniziativa, oltre che dalla giuria degli Oscar Green, è stata apprezzata tantissimo anche dalle famiglie dei bimbi, felici di partecipare ad un progetto funzionale anche alla diffusione di buone abitudini alimentari in un contesto, quello italiano, sempre più soggetto a problematiche un tempo sconosciute. Nel cuore di un paese come l’Italia, conosciuto in tutto il mondo per la qualità dei suoi cibi, non sembra ammissibile che i giovanissimi si nutrano di junk food, dimenticando o ignorando completamente le regole del mangiar bene.

Gestione cookie