Monza, bar vieta ingresso a chi indossa pellicce: titolare accusata di discriminazione

MONZA – Chi indossa pellicce non può entrare nel bar Arengo a Monza. La titolare del bar, animalista convinta, ha esposto fuori dal suo locale il cartello “Io non posso entrare” con la foto di una pelliccia. Una iniziativa che non è piaciuta agli altri commercianti, accusandola di discriminazione dei clienti.

Riccardo Rosa sul quotidiano il Corriere della Sera scrive che l’intenzione della titolare del bar Arengo, Angela Sorgente, era quella di stimolare una riflessione tra i clienti, tanto che la donna ha posizionato un attaccapanni sul marciapiede dove le clienti potessero lasciare le loro pellicce prima di entrare. L’iniziativa ha creato polemiche e la titolare ha dichiarato:

“«Non volevo discriminare nessuno — spiega —, ma solo lanciare una provocazione». Paura di perdere clienti? «Non più di tanto, ciò che importa è contribuire nel mio piccolo a educare al rispetto di tutti, anche degli animali. Comunque, ho ricevuto parecchi messaggi di sostegno». I due dipendenti di Angela Sorgente che lavorano nel bar hanno rispedito al mittente le accuse di opportunismo. «Chi sostiene questa tesi è fuori strada. Abbiamo deciso di esporre quel cartello perché crediamo sia giusto, non perché cerchiamo visibilità»”.

Domenico Riga, presidente dell’Unione commercianti di Monza, ha dichiarato:

“«L’idea è legittima, ma va intesa come provocazione: un esercizio pubblico non può vietare l’ingresso senza un motivo legittimo». La messa al bando delle pellicce è piaciuta a Ivan della Bella, responsabile del gruppo Monza e Brianza della Lega antivivisezione. «L’iniziativa ci ha colpiti — spiega —. L’abbiamo trovata divertente e istruttiva. Si tratta di un tema molto delicato, le pellicce non vanno più di moda come qualche anno fa e non rappresentano più uno status, ma non bisogna mai abbassare la guardia»”.

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