Monza, fu portata in Pakistan con la forza. Menoona è stata riportata in Italia

Monza, pakistana Menoona riportata in Italia dalla Farnesina
Monza, pakistana Menoona riportata in Italia dalla Farnesina (Foto archivio Ansa)

ROMA – Menoona Safdar, la giovane pachistana portata nel suo Paese di origine e lì trattenuta dalla sua famiglia contro la sua volontà, sta rientrando in Italia. Lo ha reso noto questa mattina, giovedì 20 settembre, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi.

“Il positivo esito, che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane donna, è stato reso possibile, a seguito del personale interessamento del ministro, dall’efficace azione della nostra Ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina”, si legge in una nota del Ministero degli Esteri.

Menoona, 23 anni, frequentava una scuola in provincia di Monza, ed è proprio ai propri compagni che ha chiesto aiuto quando ha capito che i suoi genitori l’avevano portata in Pakistan non per una visita di piacere, ma per sottrarla ad una relazione con un italiano, dopo averla privata dei documenti, del permesso di soggiorno e quindi della possibilità di fuggire e tornare in Italia.

Così la giovane ha chiesto aiuto alla sua ex scuola superiore con una lettera: “Vi prego, aiutatemi, voglio tornare in Italia”. Del caso la prefettura di Monza ha interessato l’Interpol, ed è scattato il coinvolgimento della Farnesina.

Menoona era in quarta superiore quando il padre, all’inizio del 2015, le ha impedito, così lei ha raccontato, di continuare a frequentare l’istituto tecnico dove era iscritta. All’epoca una professoressa avrebbe cercato di capire perché avesse smesso di studiare, ma non era riuscita a contattarla. Poi nel 2017, al termine del suo ultimo viaggio in Pakistan, con la scusa di andare a trovare i parenti, in realtà con l’obiettivo di cercarle un marito, i genitori, ha riferito, l’hanno privata dei documenti necessari per far rientro nel nostro Paese.

Lei si era inoltre innamorata di un altro uomo, facendo ancor più infuriare il padre. Così a luglio  ha scritto una missiva al suo ex istituto, spiegando la vicenda, telefonando più volte per sollecitare un intervento italiano. “I miei genitori non vogliono che stia con il mio ragazzo, la cultura nel nostro Paese non permette alle giovani di scegliere con chi stare, non vogliono che studi”, ha raccontato la giovane all’ANSA che l’ha raggiunta al telefono in Pakistan. “Ho provato a chiedere aiuto alla mia ambasciata ma non mi hanno ascoltata, vi prego, voglio tornare in Italia, è lì che vedo il mio futuro”.

La scuola ha denunciato l’accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza, spiegando che effettivamente la giovane era una studentessa modello, la cui sparizione da scuola era apparsa assolutamente ingiustificata. La documentazione sul caso è stata poi trasmessa alla Prefettura di Monza e Brianza perché interessasse il Ministero degli Esteri. E alla fine oggi il rientro della giovane.

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