Morte Michele Ferrulli: Caterina Mele, vedova in cerca di verità

ROMA, 03 LUG – Chiede che ai poliziotti intervenuti in via Varsavia venga ''immediatamente ritirato il distintivo, perche' delle persone cosi' non potranno mai difendere gli altri. Devono togliergli l'incarico, non sono degni di portare la divisa''. E' lo sfogo raccolto da Repubblica di Caterina Mele, vedova di Michele Ferrulli, l'uomo morto giovedi' sera a Milano dopo essere stato bloccato a terra e ammanettato da quattro poliziotti, indagati ora dalla Procura per omicidio preterintenzionale.

La donna chiede agli agenti ''di dire la verita' e scusarsi''. ''Siamo senza parole – spiega -, la polizia ha sbagliato. Lo hanno tenuto a terra ammanettato mentre lui non respirava e chiedeva aiuto: era come un bambino che non si puo' difendere. Voglio giustizia, e che paghino''. ''Lo colpiscono – aggiunge riferendosi al video 'amatoriale' girato da un testimone -. Gli hanno dato il colpo di grazia, una mazzata al collo. E lo hanno pestato sulla pancia… poi quando era troppo tardi gli hanno dato degli schiaffetti sul viso per rianimarlo. Questi sono poliziotti giovanissimi alle prime armi''. Caterina Mele ricostruisce alcuni momenti della sera di giovedi', racconta di essere stata avvertita da un'amica che in strada stavano ''picchiando'' il marito. ''Era gia' morto – dice -. L'hanno ammazzato loro''.

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