MESSINA – Non è da rifare il processo ad Antonino Speziale, giovane ultras del Catania condannato insieme a Daniele Micale per la morte dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. Secondo la Corte d’Appello di Messina, che ha respinto l’istanza di revisione presentata dagli avvocati di Speziale Giuseppe Lipera e Grazia Coco, ”non c’è alcun reale fatto nuovo” che possa ”rimettere in discussione” il ”pur controverso verdetto definitivo”, perché tutti i rilievi mossi dalla difesa sono stati ”oggetto di puntale verifica da parte del giudice” competente.
Così i giudici hanno dichiarato ”inammissibile l’istanza” di revisione del processo di Speziale, condannato per omicidio preterintenzionale per la morte di Raciti, avvenuta il 2 febbraio 2007 durante gli scontri dopo il derby col Palermo fuori dallo stadio Massimino.
Per gli avvocati Lipera e Coco, che hanno annunciato ricorso in Cassazione, Raciti sarebbe stato ferito da un Discovery della polizia mentre faceva retromarcia davanti il piazzale dello stadio Massimino. Per i legali sarebbe stato un caso di fuoco “amico”. Ma per la Corte d’appello di Messina, la vicenda è stata ”già oggetto di puntuale verifica da parte del giudice di cognizione”.
La stessa valutazione è stata adottata dal collegio sulle altre questioni sollevate dal collegio di difesa.
”Entro dieci giorni – annunciano gli avvocati Lipera e Coco – presenteremo ricorso alla Corte Suprema di Cassazione: in caso di accoglimento il processo uscirà, finalmente, dalla Sicilia, perché si terrebbe in Calabria. Noi ci confidiamo perché crediamo nell’innocenza di Antonio Speziale”.