Morti per monossido, funerale unico per Luca e Alex. Parroco: “Rispetto per loro relazione”

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I due giovani morti per il monossido di carbonio

VICENZA – Le bare di Alex Ferrari e Luca Bortolaso, i due studenti 21enni morti martedì scorso per le esalazioni di monossido di carbonio in una casetta che avevano affittato sul Monte Baldo per trascorrere il fine anno, sono giunte nella chiesa parrocchiale Villaggio Giardino di Arzignano (Vicenza).

I feretri arrivati assieme, uno in legno di noce e l’altro bianco, sono coperti da rose bianche e gialle. Tantissimi gli amici ad attenderli con mazzi di fiori, anche in questo caso rose bianche e gialle, che verranno poi deposte sulle bare mentre una parte sarà consegnata ai genitori. L’ingresso in chiesa è stato mesto e silenzioso, con l’esclusione di telecamere, in segno di sobrietà come richiesto dai parenti delle giovani vittime che hanno voluto celebrare il funerale comune considerato il rapporto affettivo che legava Alex a Luca.

La scelta è stata condivisa senza esitazioni dai parroci di Bagnolo di Lonigo, la località dove viveva Luca, e della frazione di San Bortolo di Arzignano, da cui proveniva Alex ed approvata dalla Diocesi di Vicenza che ha messo in primo piano dolore ed amore delle famiglie rispetto ad ogni altro tema.

La chiesa non è stata scelta a caso. Le due parrocchie di provenienza dei ragazzi, erano troppo piccole per ospitare la folla di parenti, amici e conoscenti . La chiesa di Villaggio Giardino è invece bella capiente e può contare anche su un ampio parcheggio.

Da parte delle due unità pastorali non è arrivata nessuna opposizione. “C’è rispetto per quella che stata la loro relazione – spiega don Roberto Castegnaro, il parroco che celebra i funeralinon li consideriamo di certo pubblici peccatori. La Chiesa condanna l’omosessualità esibita, io non ho conosciuto direttamente nessuno dei due, ma non mi sembra fosse questo il caso”.

Alex e Luca sono stati ritrovati senza vita da due ragazze che erano in vacanza nella stessa casa. le due giovani però si sono salvate: nella loro camera c’era infatti una stufetta elettrica.

 

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