Morti sul lavoro a Santa Maria Capua Vetere, sei arresti

Sei persone sono state arrestate dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e Grazzanise (Caserta) con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione, rifiuto d’atti d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti d’ufficio.

Alcuni degli arrestati in passato hanno svolto ispezioni anche presso l’azienda D.S.M. Capua spa dove, lo scorso 11 settembre, si è verificato un incidente che ha provocato la morte di tre operai.

L’indagine ha consentito di accertare che un gruppo formato da ispettori dell’ASL di Santa Maria Capua Vetere, dopo le verifiche dei cantieri edili, con la minaccia di sanzioni amministrative e sequestri, imponeva agli imprenditori controllati di rivolgersi a consulenti del lavoro, loro sodali, per la predisposizione della documentazione, in particolare di DVR (Documenti di Valutazione Rischi) e delle certificazioni previste dalla normativa per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso delle indagini sono stati fatti accertamenti su cantieri edili a Santa Maria Capua Vetere e in alcuni comuni vicini, per verificare l’effettiva esistenza presso quelle imprese della presunta falsa documentazione. In tutto sono stati sequestrati sette cantieri edili.

Gli accertamenti dei carabinieri hanno portato anche alla scoperta di un dilagante assenteismo, di cui sarebbero responsabili gran parte dei dipendenti del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Santa Maria Capua Vetere, attraverso la vidimazione collettiva dei cartellini, affidati a poche persone.

Per questo motivo lo scorso 29 aprile, i carabinieri avevano arrestato in flagranza quattro dipendenti, mentre altri nove erano stati denunciati, in stato di libertà, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato

I destinatari dei provvedimenti restrittivi di questa mattina sono gli ispettori del lavoro Aldo Nuzzo, Pasquale D’Amore e Donato Faraone ed i consulenti del lavoro Antimo Marcello, Luigi Marcello e Francesco D’Angiolella. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, falsità ideologica, corruzione, concussione, rifiuto d’atti d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

Le indagini sull’attività del Dipartimento di prevenzione della Asl di S.Maria Capua Vetere hanno avuto una svolta decisiva la scorsa settimana, nello stesso giorno in cui fu effettuato l’esame autoptico dei tre operai morti nello stabilimento D.S.M. di Capua, uccisi da una miscela di azoto ed elio, mentre rimuovevano impalcature all’interno di un silos.

I carabinieri  sequestrarono fascicoli e varia documentazione nella sede della Asl, relativi, in particolare, ai controlli e alle verifiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Da quei sequestri sono emersi elementi determinanti, secondo gli inquirenti, ai fini dell’inchiesta.

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