Morto Alfonso Madeo, da L'Ora al Corriere della Sera

ROMA – Lutto nel mondo del giornalismo: e' morto a Roma Alfonso Madeo, storico inviato del Corriere della Sera. Aveva 84 anni. Nato a Genzano di Lucania (Potenza) il 17 luglio 1927, aveva cominciato la professione alla Gazzetta di Parma nel 1947, rimanendovi fino al 1954.

Collaboratore di riviste (L'illustrazione italiana, La settimana Incom, Settimo Giorno, Tempo) e quotidiani (La Notte, Nuova Gazzetta del Popolo), fu al ''Giorno'' dalla fondazione occupandosi in prevalenza di cronaca giudiziaria e di spettacoli; nel 1964 passo' al ''Corriere della Sera'' come inviato speciale. Segui' la rivolta di Reggio Calabria nel 1970, il trapasso dalla vecchia alla nuova mafia in Sicilia negli anni seguenti. Studioso del fenomeno mafioso (''La nuova mafia'', 1976), nel maggio 1978 venne chiamato a Palermo alla direzione dell'''Ora'' dopo il passaggio della proprieta' dal Pci alla nuova cooperativa di tipografi e giornalisti creata per la gestione della testata; dopo aver pilotato la trasformazione del giornale nel nuovo formato tabloid, lascio' l'incarico nel marzo 1979 per tornare al ''Corriere della Sera''. Con una lunga inchiesta sull'emigrazione meridionale a Milano ha firmato nel 1960 un volume dedicato a ''Rocco e i suoi fratelli'', il film di Luchino Visconti.

Per la cooperativa degli scrittori nel 1973 curo' la pubblicazione di tre volumi contenenti gli atti ufficiali della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia. Dopo la stagione della carta stampata, ha collaborato a lungo con Raitre durante la direzione di Angelo Guglielmi, come autore assieme a Andrea Barbato (''La cartolina'') e Giorgio Rossi (''Duello'') e Gad Lerner (''Profondo Nord'').

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