ROMA – “Bisogna andare avanti. I cantieri sono dei capolavori, il Consorzio una sovrastruttura inutile. Si può chiudere domani”. A dirlo, a Repubblica, è Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani spa, capofila del Consorzio Venezia Nuova. ù
Si legge su Repubblica:
“È proprio così, noi costruttori abbiamo dato al consorzio cento milioni l’anno. Per dieci, undici anni. Tangenti e consulenze e contratti a tutti. Se si mettono in pila fanno un miliardo di euro e non sono serviti al progetto Mose, solo a rafforzare il Consorzio Venezia Nuova nella città, nei rapporti con la politica, locale e romana. Si è buttato via tanto denaro, si è perso tempo e il Mose è ancora un cantiere. Non so se chiuderà entro il 2016″.
E ancora:
“Attorno al Mose si è sviluppata la piovra del consorzio. Lo costituivano le aziende, ma le aziende lo subivano. Decideva tutto il presidente Mazzacurati, il fabbisogno perla politica e soprattutto le assunzioni dei figli importanti. Il Consorzio si è riempito di persone che giustificavano la loro presenza con nessuna utilità. Una barcata di persone, tanto che a un certo punto Mazzacurati le ha dovute far scendere a 270. Il problema non è il Mose, è il Consorzio Nuova Venezia”.