VENEZIA – Inchiesta sul Mose di Venezia, l’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, si difende: “Stanno tentando di scaricare su di me nefandezze altrui. Non mi farò distruggere per misfatti commessi da altri”. “Estraneo ai fatti”: così si è dichiarato davanti al gip Alberto Scaramuzza il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, nell’interrogatorio di garanzia per l’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi a 35 arresti, per gli appalti del Mose.
In una nota che ha diffuso relativa all’inchiesta che lo vede indagato con l’accusa di aver intascato illecitamente soldi dagli appalti del Mose, Galan poi scrive:
“Su ogni cosa che ho detto e fatto nella mia vita ho sempre messo la faccia. Ho tutta l’intenzione di farlo anche stavolta, su questo” non c’è “alcun dubbio. Non mi voglio nascondere e non voglio nascondere proprio niente, anzi, esattamente il contrario. Voglio fare luce su tutto. Il processo mediatico è mostruoso, leggo profili della mia persona che stento a credere anche solo immaginabili, non poter rispondere o difendermi sin da subito è umanamente molto difficile”.
Galan ribadisce di essere innocente:
“Non ho ancora ritenuto opportuno rilasciare interviste semplicemente perché reputo doveroso rispettare l’iter giudiziario, quindi, parlare innanzitutto con la magistratura alla quale ho intenzione di spiegare e motivare, punto per punto, la mia totale estraneità alle accuse che mi vengono mosse: spero che ciò avvenga al più presto, veramente al più presto”.
I commenti sono chiusi.