Mose, Piergiorgio Baita: “Un miliardo tra tangenti, consulenze e contratti”

Mose, Piergiorgio Baita: "Un miliardo tra tangenti, consulenze e contratti"ROMA – Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani Spa, capofila del Consorzio Venezia Nuova, torna sul sistema tangenti legate al Mose e, intervistato da Repubblica, Stampa e Mattino, ribadisce che i costruttori pagavano al Consorzio 100 milioni di euro l’anno.

“Tangenti e consulenze e contratti a tutti. Se si mettono in pila – dice a Repubblica – fanno un miliardo di euro e non sono serviti al progetto Mose, solo a rafforzare il Consorzio Venezia nuova nella città, nei rapporti con la politica, locale e romana”.

“Attorno al Mose si è sviluppata la piovra del consorzio. Lo costituivano le aziende, ma le aziende lo subivano. Decideva tutto il presidente Mazzacurati”.

E sottolinea: Mazzacurati “mi aveva battezzato subito”: “un extra dei vostri ricavi ritorna al consorzio, lo useremo per facilitare il percorso dell’opera”. E alla domanda se il Consorzio abbia agito sempre in quel modo risponde: “dal 1992 ha subito una mutazione genetica. Iniziano ad andare via i soci fondatori, le grandi imprese”.

“Il consorzio sopravvive alla bufera Tangentopoli rafforzando la sua struttura, assumendo una veste autonoma che finirà per entrare in conflitto con le imprese”. “Nel 2003 – continua Baita sul Mattino – l’altro ribaltone”: “le partecipazioni statali si ritirano e vendono Condotte, Mazzacurati diventa presidente. E la frattura con i soci si allarga: le imprese sono in difficoltà. Non sopportano una struttura che guadagna il doppio e non serve a niente”.

“Il sistema – dice alla Stampa – è crollato da solo, era inevitabile che finisse così. Non a caso è crollato proprio quando il Mose è praticamente finito”, “perché gli imprenditori ora che i lavori sono conclusi volevano finire di pagare. E il Consorzio Venezia Nuova voleva invece che si continuasse”.

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