Golfo Sirte. Peschereccio di Mazara del Vallo mitragliato da motovedetta libica. Aperta un’inchiesta

Un peschereccio della flotta di Mazara del Vallo, l’ ”Ariete”, è stato raggiunto da alcuni colpi di mitraglia sparati da una motovedetta libica che gli aveva intimato di fermarsi.

Una sparatoria avvenuta domenica 12 settembre a circa 30 miglia dalle coste libiche, al confine con la Tunisia, ad Al Zawara, località  da dove partivano le cosiddette ‘carrette del mare’ dirette a Lampedusa, all’interno del Golfo della Sirte. Le autorità di Tripoli, nonostante le norme del diritto marittimo internazionale, continuano a considerare l’area di propria esclusiva competenza.

L’equipaggio, di dieci persone, al comando del capitano Gaspare Marrone è riuscito ad evitare l’abbordaggio e ad allontanarsi. Il peschereccio ha proseguito la navigazione verso il porto di Lampedusa, dove è giunto lunedì 13 settembre.

“Siamo vivi per miracolo, hanno sparato all’impazzata sfiorandoci; solo per un caso, inoltre, non hanno provocato l’esplosione di alcune bombole di gas”, racconta Alessandro Novara, che era a bordo dell’ ”Ariete”. La fiancata di sinistra del peschereccio è sforacchiata dai proiettili, così come la cabina di pilotaggio, segno che i militari libici hanno sparato anche ad altezza d’uomo. Inoltre uno dei proiettili ha colpito anche una delle tre bombole di gas che si trovavano sul ponte dell’imbarcazione, fortunatamente senza bucarla. In quel caso, infatti, si sarebbe innescata un’esplosione a catena che avrebbe investito i marinai che si trovavano in coperta.

La Guardia Costiera, che dovrebbe poi trasmettere poi gli atti alla Procura di Agrigento per quanto riguarda eventuali profili giudiziari, ha aperto un’inchiesta. Il comandante della capitaneria di Porto di Lampedusa, Antonio Morana, ha ascoltato  il comandante Marrone, che ha ricostruito le fase dell’assalto. La posizione dell’imbarcazione dovrebbe adesso essere controllata anche attraverso i sistemi di rilevamento Gps forniti dal blue box, una sorta di ”scatola nera” in dotazione alle imbarcazioni.

REAZIONI POLITICHE Il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi ha commentato: “Frattini deve riferire immediatamente in Aula su questo gravissimo incidente. L’Italia ha accolto il dittatore Gheddafi come non avrebbe dovuto, gli ha concesso di tutto e di più, con il risultato che i nostri pescherecci vengono mitragliati dalle vedette libiche. Il governo ha il dovere di informare il Parlamento sulla dinamica dello scontro, avvenuto in acque internazionali, e sulle implicazioni per la nostra politica estera”.

”Le relazioni tra Italia e Libia – aggiunge Donadi – meritano un approfondimento. C’e’ una cortina fumogena che impedisce di fare piena luce sui veri rapporti tra Berlusconi e Gheddafi. Il capo del governo deve ancora chiarire se ha interessi economici in comune col dittatore libico nella televisione Nessma Tv. E il governo italiano deve chiedere garanzie sul rispetto dei diritti umani in Libia, dopo aver firmato accordi internazionali per limitare l’immigrazione clandestina. Questo ed altro deve essere approfondito in Aula”.

Analoga richiesta viene dall’europarlamentare dell’Idv Sonia Alfano, che attacca: ”I colpi di mitraglia sparati questa notte contro il peschereccio mazarese ‘Ariete’ sono una clausola del patto d’amicizia tra Italia e Libia? Cos’hanno da dire le istituzioni italiane a proposito della guerra nel Mediterraneo? I siciliani sono anche cittadini italiani, o le loro vite valgono meno degli affari del Presidente del Consiglio e della sua cricca? La Guardia Costiera ha aperto un’inchiesta sull’accaduto – conclude Alfano – ma Berlusconi e Frattini devono riferire in Parlamento sugli aspetti più cupi del bieco accordo tra il nostro Paese e la Libia, che ha gia’ fabbricato troppa morte nel Mediterraneo. Gli italiani non sono disposti ad essere derisi in Europa”.

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