Sul ponte del guardacoste i libici sparavano al peschereccio “Ariete” e i nostri finanzieri erano sottocoperta. Ma la Guardia di finanza ha operato nel rispetto dei protocolli di cooperazione tra Italia e Libia. E non c’è stato alcun inseguimento del motopesca italiano da parte della motovedetta libica. E’ quanto emerge dalla ricostruzione dei fatti riportata nel verbale della riunione d’inchiesta svoltasi martedì al ministero dell’Interno sul caso del motopesca italiano contro cui il 12 settembre ha sparato una motovedetta libica.
Nel documento si legge che alle 19.25 i militari libici hanno aperto il fuoco prima in aria, poi in acqua e poi contro lo scafo dell’ ‘Ariete’, che si trovava a ”circa 30 miglia nautiche a nord della località di Abu Kammash”. ”Ciò nonostante – si legge ancora nel verbale – l’imbarcazione da pesca proseguiva la navigazione verso nord. Alle ore 20.00 il Comandante dell’Unità militare straniera (libica, ndr), valutata l’impossibilità di bloccare la corsa del natante fuggitivo, decideva di interrompere l’azione in attesa di ordini da parte delle Autorita’ libiche competenti”. Dopo circa tre quarti d’ora, ricevute disposizioni dalle autorita’ libiche, ”il comandante del Guardacoste invertiva la rotta e si dirigeva verso il porto di Zuwarah”.
Il verbale della riunione riporta una dettagliata ricostruzione dei fatti e fa riferimento agli Accordi di cooperazione Italia-Libia per fronteggiare l’immigrazione clandestina e alle successive intese tra i due Paesi. Alla luce di questa ricostruzione, ”si ha la possibilità – si legge nel verbale – di giungere, sotto il profilo tecnico alle seguenti conclusioni: l’operato del personale della Guardia di Finanza italiana che al sopraggiungere degli eventi si ritraeva sotto coperta, è pienamente consono a quanto previsto dai Protocolli summenzionati, nonchè al contenuto del verbale di riunione sottoscritto il 13 marzo 2009 dalla Commissione Tecnica incaricata dell’esecuzione dei protocolli tra Italia e la Grande Giamairia Araba Popolare Socialista Libica del 29/12/07 e del 4/02/09”.
La riunione, tenutasi ieri pomeriggio presso la Segreteria del Dipartimento della Pubblica sicurezza, è stata indetta dal capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Antonio Manganelli, su indicazione del Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Sotto la presidenza del Direttore Centrale d’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere Prefetto Rodolfo Ronconi, vi hanno partecipato: per il Dipartimento della Pubblica sicurezza Salvatore Guglielmino e Maria Teresa Sgaraglia; per la Guardia di Finanza, il generale Bruno Buratti, il generale Fabrizio Carrarini, il tenente colonnello Antonello Maggiore, il maggiore Alessandro Bucci.