A dispetto della mozzarella blu, in Italia calano del 50% le infezioni alimentari

Nonostante la mozzarelle blu o la ricotta rossa e il pollo fluorescente, in realtà in Italia, negli ultimi 5-10 anni, il numero di malattie legate all’alimentazione, come tossinfezioni e salmonellosi, sono diminuite del 50%. A spiegarlo è Vittorio Carreri, medico igienista e componente della giunta esecutiva della Società  italiana di Igiene, riunita a Venezia per il suo 44/o congresso.

”In Italia – spiega Carreri – ci sono circa 200 dipartimenti di prevenzione e in ognuno di questi c’è un servizio deputato all’igiene e alla sicurezza degli alimentari, i Sian, che lavorano anche in collaborazione con i servizi veterinari. In totale vi lavorano 30mila operatori, ma l’organico in questi ultimi 10 anni si è ridotto del 50%. In queste condizioni si riesce a garantire un servizio minimo indispensabile, ma nonostante ciò si è stati in grado, in questi ultimi 10 anni, di ridurre della metà le tossinfezioni alimentari a livello pubblico, cioè per prodotti mangiati nei servizi di ristorazione”.

Nelle case private invece si assiste al fenomeno contrario, cioè ad un aumento delle infezioni alimentari. ”Spesso perché si conservano i cibi in frigorifero – conclude Carreri – tutti insieme, scoperti e per più giorni. Il tiramisù è tra gli alimenti che creano più problemi da questo punto di vista, oltre a uova e carne di pollo, che veicolano la salmonellosi”.

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