Mps, interrogato l’ex vice direttore Morelli. Sapeva dell’operazione Alexandria?

Pubblicato il 12 Febbraio 2013 - 10:16| Aggiornato il 20 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – L’ex vice direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, Marco Morelli, ora al vertice italiano di Merril Lynch, è stato sentito dai magistrati di Siena per oltre cinque ore. Da lui si cerca di capire se fosse a conoscenza della questione derivati, e in particolare dell’operazione Alexandria, realizzata da Mps con la banca giapponese Nomura.

Morelli era responsabile delle operazioni di finanziamento per l’acquisto di banca Antonveneta, comprata dallo spagnolo Banco Santander per 10 miliardi di euro, che, se si considerano i finanziamenti necessari a portarla a termine, lievitarono a quota 19.

Gli inquirenti vogliono anche capire le caratteristiche tecniche dei bond Fresh realizzati proprio per l’acquisizione di Antonveneta. Nel documento informatico del 16 giugno 2008 “relativo all’acquisizione da parte di Monte dei Paschi di Siena dell’intero capitale sociale di Banca Antonveneta”, l’ex direttore finanziario di Mps, Daniele Pirondini, scriveva che l’ex management di Mps sapeva che Antonveneta era i”in perdita” e che avrebbe potuto “continuare a non generare risultati economici positivi”.

Proprio per questo risulta ancora più sproporzionato il prezzo pagato da Siena, visto che solo pochi mesi prima Santander aveva acquistato Antonveneta per 6,3 miliardi.

Nel documento Pirondini sottolineava che l’operazione avrebbe potuto provocare “possibili effetti negativi” sulla stessa Monte dei Paschi: “Il Piano Industriale di Banca Mps contempla una ristrutturazione volta a riequilibrare la gestione operativa di Banca Antonveneta che dovrebbe portare al raggiungimento del break even entro l’esercizio in corso”.

Intanto sempre lunedì 11 febbraio la Fondazione (che detiene il 37,5% di Mps) ha fatto sapere che la la sede resterà a Siena.