Tolse multa al figlio, avviso di fine indagine per comandante Polstrada

Pubblicato il 16 Aprile 2010 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

Arrivano gli avvisi di fine indagine dalla Procura di Bologna per le cosidette ‘contravvenzioni ‘cancellate’. È toccato per abuso d’ufficio a carico di Vincenzo Diaferia, ex comandate della Polstrada di Bologna (poi divenuto comandante del compartimento Umbria della polizia stradale), di un medico della polizia, e di un ispettore della stradale responsabile dell’ufficio verbali.

Quest’ultimo deve rispondere anche di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Nel caso di Diaferia si sarebbe trattato di una multa per eccesso di velocità presa dal figlio il 15 gennaio 2008 sull’A14. In pratica per evitare la multa – secondo l’accusa del Pm Giuseppe Di Giorgio – il comandante con il responsabile dell’ufficio verbali sarebbe riuscito ad invalidare la procedura di notifica con l’inserimento di dati falsi nel sistema informatico di gestione automatica dei verbali di contravvenzione. In questo modo si sarebbe arrivati ai 150 giorni entro i quali deve essere fatta la notifica della multa.

«Abbiamo chiesto di essere interrogati – ha spiegato l’avv.Gianluigi Lebro che con il collega Andrea Pascerini difende Diaferia – cosa che accadrà nei prossimi giorni. L’ipotesi di accusa è già stata ridimensionata dallo stesso Pm e confidiamo di chiarire definitivamente la perfetta linearità del nostro comportamento. Siamo certi di dare più che esaurienti spiegazioni. E non è vero che il dott.Diaferia esercitasse pressioni indebite sui suoi sottoposti: c’era un comandante efficientista e talvolta severo. Ma non c’erano pressioni indebite. Era uno che voleva che la gente lavorasse».

Analogo il caso del medico della polizia, secondo l’accusa, riguardante due contravvenzioni prese sull’A1. Vanno verso l’archiviazione invece le posizioni di altri due agenti della Polstrada, due assistenti capo, indagati inizialmente nella stessa inchiesta.

Inizialmente era stato detto anche che la stessa inchiesta si occupava delle contravvenzioni elevate con il Tutor, il vigile elettronico che controlla la velocità su alcuni tratti autostradali. In particolare le multe la cui prima notifica non era andata a buon fine nel cervellone risultavano invece notificate, e quindi veniva emanata la cartella esattoriale della multa. Ma alla fine è stato accertato che si trattava solo di un programma automatico del computer che spostava le date e non di manomissioni.