Multa a chi in giro si abbassa la mascherina per fumare, la battaglia del sindaco di Treviso

Chi sta facendo una passeggiata o si trova comunque in giro e si abbassa la mascherina per fumare potrebbe ricevere una multa.

A Treviso si sta pensando a una multa per tutti quelli che all’aperto si abbassano la mascherina per fumare. Potrebbe essere un precedente seguito poi da molti altri Comuni d’Italia. Abbassarsi la mascherina in pubblico, anche passeggiando per la strada, per la classica boccata infatti non è previsto da nessuna deroga.

Si pensa quindi a delle multe per chi va in giro con la mascherina abbassata per fumare. Verranno fatte anche per quelli che se la abbassano per parlare (non si capisce il motivo)? 

Tutto potrebbe cominciare da Treviso. Qui lo dice chiaramente il comandante della polizia locale Andrea Gallo, che, come riporta Il Gazzettino, lancia un avvertimento chiaro: “Sempre più spesso i nostri agenti di pattuglia per i controlli si imbattono in persone che fumano per strada con, ovviamente, la mascherina calata. Per il momento chiudiamo un occhio, ma non sarebbe un atteggiamento consentito. Fumare significa anche buttare fuori il fumo, quindi il fiato potenzialmente contagioso. Proprio quello che non fa chi usa la mascherina”.

“E se la curva dei contagi dovesse continuare a salire – prosegue – siamo pronti a prendere provvedimenti anche contro questi comportamenti. Se uno vuole fumare all’aperto, che non è vietato, si allontana e si cerca un luogo dove non passa gente. Altrimenti rischierà di ess ere multato: la sigaretta non rientra in nessuna deroga”. E la multa è la classica: 400 euro. 

Coprifuoco e divieti

A Treviso a parte qualche multa per dei locali rimasti aperti anche dopo le 18, il coprifuoco è stato sostanzialmente rispettato. Come riporta sempre Il Gazzettino venerdì sera, dopo le 22, il flusso di auto in città si è ridotto dell’88% rispetto alla stessa fascia oraria di un normale venerdì pre divieti anti Covid: le auto contate dalle 22 alle 5 sono passate da 17mila a 7.800; 20 quelle controllate ma guidate da persone che avevano un giustificato motivo per essere in giro. (Fonte Il Gazzettino).

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