GENOVA – Riceve una multa per divieto di sosta, la paga ma sa di non aver parcheggiato l’auto dove il verbale dice che si trovasse. E grazie alla scatola nera installata sulla macchina dall’assicurazione ottiene il risarcimento della multa pagata.
Il caso di Monica Bozzo, di Genova, riportato dal Secolo XIX potrebbe fare scuola.
“Sul momento – ricorda la signora – non ci ho nemmeno pensato. Poi l’illuminazione: la scatola nera! Ho chiesto alla mia assicurazione i registri e mi sono stati forniti senza problemi. Con quelli, nonostante temendo rincari avessi già pagato la multa, sono riuscita a ottenere l’annullamento”.
Del resto la scatola nera, nata come deterrente alle frodi assicurative, è anche un ottimo metodo per sapere esattamente quello che è accaduto, a favore non solo delle compagnie di assicurazioni, ma anche dei cittadini onesti.
Nel caso di Monica, il verbale per sosta sul marciapiede e intralcio ai mezzi pubblici, che risulta compilato da un ausiliario dell’Amt, era arriva a casa il 14 giugno scorso ma si riferiva a fatti che risalivano al 28 marzo 2017. Troppo in là per poter esser certi e soprattutto per poter dimostrare dove ci si trovava effettivamente. Ma la scatola nera è stata di aiuto:
“Ero sicura di non aver mai sostato in quella via. L’auto la usiamo solo in due: mio marito e io e pure lui non aveva dubbi. Ma, non avendo prove, ho pagato in forma ridotta per evitare che la multa lievitasse: su 73, 49 euro ne avrei risparmiato 25”.
Alla fine la donna, molto semplicemente, ha contattato l’assicurazione e ha avuto il tracciato relativo a quel giorno. E ha riavuto indietro i soldi della multa già pagata.